lunedì 31 maggio 2010

attacco alla cultura?

Scopriamo che nella manovra economica del governo, che è oggi alla firma del Presidente della Repubblica, oltre a non essere presente alcuna nuova iniziativa per riformare il mercato, oltre a non esserci alcun vero taglio rivolto ai più ricchi, oltre a non esserci ancora una vera politica di attacco all'evasione fiscale, oltre a nuove restrizioni per gli unici che finora abbiano obbligatoriamente pagato le tasse: pensionati e dipendenti pubblici, ci sono tagli assurdi e che non portano nuove risorse alla cultura.

Mi riferisco non certo al taglio di enti inutili, magari! Ma all'attacco di enti di importanza assai rilevante per la cultura e la scienza, come la Quadriennale di Roma o l'Ente teatrale italiano, o l'Istituto di astrofisica e Oceanologia di Trieste.

Attacco che sarebbe mortale per la nostra cultura e che non arrecherebbe alcun risparmio in quanto i lavoratori sarebbero semplicemente spostati da un ente all'altro, quindi verrebbero ugualmente pagati, ma non svolgerebbero più il loro vero mestiere.
Io mi domando veramente: ma con quali criteri vengono fatte queste scelte e presi questi provvedimenti? Con i piedi, viene da dire.




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