lunedì 1 novembre 2010

la donna, il potere, la cultura attuale

Ho ascoltato stamattina su radio tre uno scambio tra Eva Cantarella e Lucetta Scaraffia.
Traendo spunta dalla vicenda Berlusconi-Ruby, si parlava delle aspirazioni dei nostri ragazzi. E qui potremmo fare un po' di riflessioni:

una volta avevano tanti sogni riguardo al loro futuro e, prima di lanciarsi in qualcosa, si preparavano.
Se volevano presentarsi ad un provino di danza o per una parte in un film, di solito avevano frequentato una scuola di danza o di teatro.
Oggi invece tutto questo non c'è più (o non serve più?). L'importante è voler esserci. Presentare sè stessi. Stop.

Ma come hanno fatto a cambiare così questi ragazzi, non può dipendere solo da loro. Dev'essere per forza cambiato il contesto: cosa si vuole da loro, cosa gli si offre, cosa devono offrire (e non in che cosa devono essere preparati).
Avrò semplificato un po', ma non credo più di tanto.


Per riprendere il filo sulla trasmissione di stamattina, in cui si fronteggiavano due storiche ed esperte di femminismo, l'una di impostazione laica, e l'altra la Scaraffia, che scrive su settimanali cattolici, mi sono molto stupita di sentire da quest'ultima certe affermazioni, abbastanza assolutorie nei confronti del premier.

Se non ricordo male la Cantarella ha notato che l'atteggiamento dei vertici cattolici era: questo passa il convento, questo è il difensore dei valori cristiani!
E dobbiamo accontentarci.

Premesso che non sono credente, ma ammiro gli ideali del Vangelo, mi domando cosa ci sia di cristiano in una persona che approfitta di una minorenne confusa e, invece di aiutarla a ritrovarsi, la incentiva nella sua scelta di prostituirsi.

Altra affermazione che mi ha colpito della Scaraffia: ognuno deve prendersi le sue responsabilità ed eventuali colpe, compresa la minorenne.
Sono d'accordo, ma vogliamo paragonare la responsabilità di un'adolescente confusa con quella di un potente e ricchissimo signore?
Questi sono i valori cattolici? Mamma mia!



1 commento :

  1. Scaraffia scrive non su "settimanali cattolici", ma sull'Osservatore Romano !! E 20 anni fa non era certo classificabile come "cattolica".

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