giovedì 25 agosto 2011

La manovra, lo sciopero e il PD


La CGIL ha proclamato lo sciopero dei lavoratori, per protestare contro la manovra del governo per risanare i conti italici.

Conti mandati all'aria dai politici stessi, soprattutto a partire dai tempi di Craxi, di cui Brunetta, Sacconi e Tremonti erano collaboratori.

Perché la manovra è iniqua? Perché non colpisce i ricchi, eterni evasori fiscali, finché gielo permetti, e colpisce invece dipendenti pubblici e pensionati, che guadagnano cifre irrisorie e ai quali lo Stato trattiene già in busta paga gran parte delle tasse.

Alcune proposte della manovra erano caratterizzate da un evidente godimento nell'umiliare i sottoposti, vedi l'abolizione delle feste civili come il 25 aprile o il 1° maggio.
Molte sono semplicemente stupide, come la norma che vorrebbe l'accorpamento dei piccoli Comuni, che non costano niente, e niente farebbero guadagnare alla manovra.


Io non dico di rubare ai ricchi per dare ai poveri, anche se un certo significato potremmo trovarcelo in questa possibilità, ma continuare a rubare ai poveri per dare ai ricchi mi pare veramente troppo.

Di fronte a questa situazione la proclamazione dello sciopero, da parte della CGIL, mi sembra addirittura un'operazione tardiva.
Le critiche del PD che in questo modo si sancisce di nuovo una divisione dei sindacati, mi sembra veramente miope, per usare un eufemismo, stante il fatto che UIL e CISL è da tempo che appoggiano iniziative pro-padroni.

Un'altra critica, diciamo miope, è quella di di chi dice che lo sciopero andava casomai proclamato dopo adeguata discussione col Governo.
Ora, siccome l'adeguata discussione il Governo non l'ha concessa, si doveva rinunciare a protestare contro le norme inique? O proprio e anche il fatto che il Governo abbia in sostanza evitato una vera discussione con le parti sociali è un altro valido motivo per proclamare lo sciopero?


PD svegliati, ma non impari mai? Ma vuoi rimetterti si o no dalla parte dei lavoratori?
Un'altra cosa: deciditi a tener duro nell'intento di far pagare anche alla Chiesa l'ICI sugli immobili che danno guadagni. Smettila di cercar di tenerti buona la Chiesa per paure elettorali, ricordati che lo Stato è laico e che chi non condivide quel credo religioso non deve essere obbligato a far regali alla Chiesa.

Bisogna saper guardare al di là del proprio naso e del periodo immediato, stiamo sprofondando. Mi rendo conto però che per far questo, bisognerebbe ridare uno slancio etico alla politica.






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