venerdì 26 ottobre 2012

wow!




A cosa servono le Istituzioni?

A cosa servono le Istituzioni?
A proteggere i cittadini: dalle ingiustizie e da ogni tipo di pericoli.
Nessun'altra ragione giustificherebbe la cessione di una parte della nostra libertà personale allo Stato.

Questo pensiero mi è tornato in mente guardando il video in cui la polizia, e il padre, strattonavano violentemente Leonardo, un bambino di circa 11 anni, che non voleva accettare di separarsi dalla madre. 

Il comportamento fisico riservatogli, sarebbe stato giustificato solo nel caso che il bambino si fosse trovato in pericolo di vita, per esempio in una stanza in cui fosse divampato un incendio, e si rifiutasse di uscirne, perché impossibilitato da una reazione emotiva.

Sappiamo che nella guerra legale tra madre e padre per ottenere il suo affidamento, l'ultimo round è stato vinto dal padre, che ha ottenuto l'affido del bambino; per essere più precisi il Tribunile dei Minori ha disposto che il bambino fosse affidato per 1 anno ad una comunità gestita da religiose, per essere resettato.
Cosa significa questa orrenda parola adatta a dar conto del funzionamento di un computer o al massimo di un robot?
Che il bambino, privato della sua libertà, in pratica arrestato, sarà rieducato, come si diceva ai tempi dell'Impero Sovietico, tutto questo per indurlo ad amare suo padre, e a liberarsi dall'influenza materna.

Molti sono stati i particolari che in questa vicenda mi hanno resa perplessa e preoccupata che il ruolo di difesa che le Istituzioni dovrebbero svolgere nei nostri confronti, possa spesso trasformarsi in un pericolo, in un attentato ai nostri diritti:

- Il comportamento delle Forze dell'Ordine incaricate di andarlo a prelevareNaturalmente la responsabilità principale più che ai singoli poliziotti e funzionari, deve essere attribuita al Questore, loro capo.
- Un Giudice dei minori che, una volta presa una decisione, non  trova lui stesso un modo adeguato di tradurla in atto, attraverso il rapporto costante del bambino con uno psicologo che lo segua nel tempo, gli spieghi e lo convinca. 
-  La scelta della scuola per andare a prelevare il bambino, provocando un danno anche agli altri bambini: anche a noi può capitare che ci vengano a portar via dalla nostra famiglia?
- Il ruolo del Giudice e dei suoi consulenti psichiatrici.
Suppongo che sia il giudice ad operare la scelta, una volta sentiti i consulenti. In tal caso una certa preparazione psicologica dovrebbe averla anche il giudice.
Se invece il Giudice si limita a ratificare quanto consigliato dal consulente, allora il giudice che ci sta a fare?
 - Questi consulenti sono effettivamente preparati?
La domanda sorge spontanea, dal momento che i consigli del consulente, che hanno provocato la decisione del giudice, sono stati emessi sulla base della PAS, una teoria  inventata da uno psichiatra americano, che definire un ambiguo personaggio è poco.
La Pas o sindrome di alienazione parentale consisterebbe in un complesso di sintomi, da cui sarebbe affetto un bambino che rifiuta uno dei due genitori (il genitore alienato), perché sotto l'influenza malefica dell'altro genitore (il genitore alienante).
 I cosiddetti sintomi da cui sarebbe affetto il bambino, consisterebbero proprio nei comportamenti di rifiuto verso uno dei due genitori.

Fatto sta che, grazie a questa pseudoteoria il suo inventore, lo psichiatra americano Gardner tendeva ad identificare nelle donne il genitore cattivo alienante che induceva nel bambino il rifiuto dell'altro genitore, in special modo se il bambino e la madre denunciavano di aver subito minacce e violenze, che venivano interpretate come bugie per mettere in cattiva luce l'altro.

Va ricordato poi che la Pas non è mai stata inserita nell'elenco ufficiale delle malattie psichiatriche, e che nei paesi in cui, nonostante ciò, è stata usata nelle cause di affido, in primis negli USA, ci sono state migliaia di cause milionarie intentate e vinte dai bambini ormai cresciuti, che ritenevano di aver avuto la vita rovinata dall'applicazione di questa teoria. 

Riguardo al suo inventore, ricordiamo le sue molte dichiarazioni in favore dei padri pedofili, vittime di una società retrograda che non li capiva, delle mogli non abbastanza attive sessualmente, cosa che giustificava l'interesse dei padri per le figlie, delle mogli cattive che non zittivano i figli capricciosi quando si lamentavano degli approcci dei padri, ecc.
Gardner, campione di salute mentale, morì suicida infliggendosi 18 colpi con un coltello da macellaio.

Qualche esperto ha dichiarato che nelle cause di affido si tende ad usare la Pas perché rende il giudizio molto più semplice! Peccato che usando questa teoria spazzatura, si tende in molti casi ad affidare il bambino proprio al genitore sbagliato.

In Italia si sta da tempo provando a riformare la legge sull'affido condiviso,  tentando di riaffidare  in esclusiva al genitore maschio la patria potestà, e di inserire all'interno del decreto una norma che induca ad usare la Pas come riferimento, nel senso di guardare con sospetto le donne che denunciano violenze nei confronti loro e dei figli.
Questo porta alla tendenza ad applicare l'affido condiviso anche nei casi in cui uno dei 2 genitori sia un violento.

Un'ultima considerazione: se i diritti dei cittadini vanno tutelati, ciò va fatto tanto più nei confronti dei cittadini che hanno meno voce in capitolo, e cioè i bambini. E inoltre, se il bambino, come nel caso di Leonardo, ha scelto la madre, ci sarà una ragione, o no? Sarebbe il caso di approfondire, invece di usare teorie fasulle. 

P.S. Per completezza: Gardner era un consulente forense che dichiarava, mentendo, di essere professore di psichiatria infantile alla Columbia University. In realtà era solo un volontario.














suggestioni




giovedì 25 ottobre 2012

antica targa a Sacrofano





To Rome with love

Qualche sera fa ho visto To Rome with love di Woody Allen.
Ero molto curiosa di vederlo, per il clamore suscitato dalla sua descrizione di Roma: una Roma che non esiste, era stato detto, da cartolina, e addirittura offensiva per gli stereotipi con cui veniva presentata.

La prima cosa che ho notato è stato il colore.
Come già per il film su Parigi, è stato usato un colore esagerato, nel caso di Roma un'ocra molto caricato, che ho trovato fastidioso. 

Il film su Parigi, pur non essendo un capolavoro, mi era piaciuto. Una specie di favola: una notte il protagonista in giro per la città incontra intellettuali e pittori che noi associamo a quella stupenda città.

Quest'ultimo film invece, mi è sembrato inconsistente, a meno che si voglia considerare un colpo di genio la sceneggiata dell'uomo portato in giro con la cabina-doccia per cantare le opere liriche.
Mi sono perfino addormentata ad un certo punto. Perciò mi sono stupita nel leggere che questo film ha incassato finora 70 milioni di dollari.








martedì 23 ottobre 2012

Roma, di mattina...






Il Governo dei Tecnici

Passera, invece di lottare contro la burocrazia, contro la corruzione, contro la mafia, che la fanno da padroni in Italia, e sono il vero motivo che frena gli investimenti stranieri nel nostro paese, ordina alla Confindustria di togliere i diritti agli operai. 

Si continua nella linea del Governo Tecnico: se gli operai costano molto poco, e non rompono più con la storia dell'articolo 18, se accettano di lavorare almeno 10 ore al giorno, se accettano di fare gli straordinari gratis, dall'estero ci verranno lo stesso ad investire in Italia, anche se tutto il resto dello schifo rimane inalterato.



lunedì 22 ottobre 2012

senza titolo






Sgradevoli "fatterelli" politici di questa settimana

Il Presidente della Camera Fini aveva dichiarato mesi fa: 
che se si fosse accertato che un appartamento di Montecarlo, lasciato in eredità al suo partito di provenienza da una elettrice, fosse stato acquistato da suo cognato, si sarebbe dimesso.
A quanto si è letto sui giornali, la cosa sarebbe stata accertata.
Fini ha dichiarato che non si dimetterà.

Qualche mese fa fu mandato via dal Maxxi, grande Museo romano, il suo Direttore, che molto si era speso per esso nonostante le difficoltà economiche.
Apprendiamo che ne sarà direttrice l'onorevole Melandri, che così troverebbe una soluzione alternativa al Parlamento.




Primarie PD

Non mi piace molto Bersani, vedi la sua faccia di pesce in barile quando ha raccontato di non aver mai saputo niente degli imbrogli di Penati, suo strettissimo collaboratore.

Mi piace ancora meno Renzi: Renzi che va a trovare Berlusconi; Renzi che si fa suggerire argomenti e modalità di espressione da Gori, che ha molto lavorato per Berlusconi; Renzi che parla bene della Finanza che porta i soldi all'estero per non essere tassata, ecc.

Renzi sta facendo un'operazione molto pericolosa per la sinistra: corre per le primarie del PD, ma con ogni evidenza non è un uomo di sinistra, e aspira a raccogliere voti di destra.

Conseguenza se vincesse, nell'ipotesi che io abbia ragione: il PD verrebbe colonizzato dalla destra.
PS: ancor più di quanto lo sia attualmente.



Condanna a 6 anni per gli esperti che minimizzarono il rischio sisma in Abruzzo

Ritengo ingiuste le polemiche sulla sentenza che ha condannato a 6 anni gli esperti Grandi Rischi, che minimizzarono la possibilità che all'Aquila potesse verificarsi un sisma pericoloso.

Ritengo ingiuste le polemiche, perché agli esperti non veniva chiesta una capacità divinatoria. Non dovevano profetizzare quando dove e a che ora si sarebbe verificato un sisma.

Dovevano semplicemente rispondere alla domanda: è possibile che all'Aquila, dove da molti mesi si verificano scosse sismiche di non grande entità, ma che pure hanno provocato timori nelle persone, e lesioni varie agli edifici, possa verificarsi un terremoto di grave entità?

Anche un non esperto, ma con qualche esperienza di terremoto, avrebbe risposto: non abbiamo la palla di vetro, ma è possibile.
Loro invece hanno minimizzato, rassicurando, non si sa su quale base, i cittadini.
E si è visto il risultato.




domenica 21 ottobre 2012

Vallerano














mercoledì 17 ottobre 2012

venerdì 12 ottobre 2012

Roma o Parigi?



Giov




giovedì 11 ottobre 2012

ancora sul bambino "arrestato"

Solo adesso ho sentito in  televisione che il bambino preso con violenza dalla polizia, resterà nella casa-famiglia per un anno.
Ciò significa che sarà trattato come un delinquente: privato della sua libertà a 10 anni, verrà trattenuto nella struttura per essere rieducato, perché accetti di andare col padre.
Come nella Russia di Solgenitsin!

Ma in base a quali studi i servizi sociali e i magistrati che hanno trattato il caso, hanno deciso per l'affidamento al padre seguendo una teoria, rifiutata da quasi tutti gli psichiatri?

Mi sembra che la cosiddetta sindrome da alienazione parentale venga usata come un grimaldello per dar ragione per forza al genitore rifiutato. (Se rifiuti un genitore hai un problema, devi essere curato, è con lui che devi andare)

Ma quale preparazione specifica hanno le persone che si occupano del futuro dei bambini? 
Questo bambino ha 10 anni, a meno che la madre, con cui lui vuole stare, sia una persona indegna, perché non deve poter decidere con chi vuol stare?

Gli adulti non devono scegliere per i bambini,non ci si devono inventare teorie assurde per dar ragione all'uno o all'altro dei genitori.




che cosa ci si va ad inventare, invece di usare cervello e cuore


Sono arrabbiatissima, dopo aver visto il video in cui un bambino conteso dai genitori, viene catturato dalla polizia, strattonato e trascinato per le gambe e le braccia.
Il video è stato girato dai parenti della mamma. 

Queste le notizie che ho trovato in rete:
il bambino ha 10 anni, i genitori sono divorziati da 8, cioè da quando aveva solo 2 anni.
Quindi i suoi genitori dovevano aver iniziato le pratiche del divorzio poco dopo la sua nascita.

Dopo il divorzio, il bambino è sempre vissuto con la madre. La madre è farmacista, e il padre avvocato.

Già altre volte, la Questura aveva tentato di eseguire l'ordine dei Magistrati di prelevarlo dalla casa materna, e non era riuscita.
Questa volta ha pensato bene di coinvolgere la scuola, creando qualche problema anche agli altri bambini.

Se fossi stata la Direttrice di quella scuola mi sarei rifiutata di prestarmi al prelievo, con relativo uso della forza, del bambino recalcitrante. 

Cerchiamo di ragionare: i due genitori sono in disaccordo tra loro, altrimenti non avrebbero divorziato.
E deve essere un disaccordo pesante, altrimenti non avrebbero divorziato dopo essere diventati genitori da poco.

Il bambino è sempre vissuto con la madre, evidentemente le era stato affidato dal Giudice. Ed evidentemente il padre deve aver fatto ricorso e ora ha ottenuto lui l'affido del figlio.
Io non so per quale motivo, se perché, essendo avvocato, è stato più bravo della moglie a sfruttare le leggi, o per quale altro motivo.
Il bambino comunque si è sempre rifiutato di vivere col padre, asserendo di essere stato maltrattato psicologicamente più volte.
Anche per questo incontrava il padre una volta a settimana, ma in presenza di altri.
E adesso che succede? Non è più ritenuta vera questa cosa?


Il bambino chiede di vivere con la madre.
E' stato ascoltato? Gli è stato chiesto perché? E' stata approfondita la cosa? E soprattutto perché non dovrebbe essere rispettata la sua volontà? Perché è un bambino? I bambini non hanno diritti?

Se ci sono motivi seri che fanno ostacolo al desiderio del bambino di restare con la madre, che vengano fuori.

Ad ogni modo nulla può giustificare le modalità con cui la polizia ha prelevato il bambino, neanche fosse stato il mafioso Riina, è stato detto.

Ma, a questo punto, arriva il particolare più assurdo: la mamma ha raccontato che la decisione di affidare il bambino al padre o meglio, udite udite, ad una casa-famiglia, è stata presa perché, secondo gli esperti, il bambino soffrirebbe di sindrome da alienazione parentale, una sindrome ritenuta inesistente da molti insigni studiosi.
Necessario quindi prima resettarlo come per ripulirlo dai suoi sentimenti attuali per il padre, per poi affidarglielo direttamente.

Ad ogni modo, mettiamo che questa sindrome significhi semplicemente che il bambino soffre per i disaccordi genitoriali, perché dobbiamo dare alla sofferenza del bambino lo statuto di sindrome, per usarla contro di lui? 
Non è vero che tutti i bambini di separati soffrono per questo? Ed è quello messo in atto il modo giusto per aiutarli?

Sempre più spesso vado pensando che la psicologia venga usata per manipolare gli altri, vedi ad esempio i colloqui per assumere le persone.

Un'ultima annotazione
: l'inventore di questa sindrome è un certo Gardner, uno psichiatra che ha spesso rilasciato dichiarazioni molto comprensive nei riguardi dei padri pedofili, arrivando a rimproverare i bambini vittime di approcci indesiderati, di non comprendere i loro padri.

Il suddetto psichiatra fa molta confusione tra la possibilità di nutrire dentro di noi certi impulsi, e la liceità di metterli in atto.





giovedì 4 ottobre 2012

senza titolo







Ma in che mondo viviamo?


In America
Durante una trasmissione televisiva, la giornalista stava dando alcune notizie, viene interrotta da una telefonata: lei non ha il diritto di lavorare e mostrarsi in televisione. Lei è una cicciona, che esempio dà ai giovani?
Ora, capisco il problema sanitario dell'obesità, ma vogliamo risolverlo con la discriminazione delle persone grasse?

Sempre in America
Un supermercato offre sconti e buoni ai clienti che accettano di farsi impiantare un chip sottopelle, grazie al quale verranno controllati notte e giorno, e si potrà osservare comne si comportano nel supermercato, cosa guardano, cosa comprano.
Possibile che una cosa del genere non sia vietata per legge?

In Italia
Un insegnante racconta che la sua scuola ha pochi fondi, come tutte.
Grazie ad un accordo col vicino supermercato, i buoni rilasciati ai clienti possono essere cambiati in denaro, che la scuola potrà utilizzare per le sue attività. L'insegnante dice che tutti i genitori dei bambini si affrettano a consegnare i buoni a scuola.
La scuola salvata dal supermercato? Assurdo.








mercoledì 3 ottobre 2012

Anguillara







Letture estive (seguito) : Carofiglio, Trevi

Durante l'estate, per rilassarmi, leggo sempre qualche giallo. Quest'anno ho letto qualcuno dei libri di Carofiglio degli anni passati.

Mi sono piaciuti abbastanza. Chiaramente l'autore, essendo stato un magistrato, conosce bene l'ambiente. Inoltre mi è sembrato dotato di grande sensibilità.
E poi, avendo sentito parlare del Premio Strega, ho deciso di leggere anche il libro con cui Carofiglio vi aveva partecipato, e cioè Il silenzio dell'onda.
Mi è piaciuto meno dei precedenti, che secondo me risultavano arricchiti dalla cornice poliziesca.

E' di qualche giorno fa la polemica di Carofiglio, che ha citato in giudizio chiedendogli 50.000 euro di risarcimento, Ostuni, che è l'editor del suo concorrente Trevi allo Strega.
Ostuni aveva affermato sul suo profilo Facebook che Carofiglio era uno scribacchino mestierante.
 Non mi dilungo più di tanto: si capisce che le critiche fanno male a chiunque, però il diritto di critica è sacro.
Chiedere un risarcimento pecuniario è un'intimidazione: se non ho i soldi è chiaro che non sarò più libero di scrivere quello che penso veramente. 
Ostuni sarà stato pure tranchant nel suo modo di esprimersi, ma una reazione come quella di Carofiglio non me la aspettavo da un senatore PD, a cui non piacevano i bavagli che tentava di mettere Berlusconi. 

Incuriosita dalle recensioni sui giornali, ho approfittato del mio compleanno per farmi regalare Qualcosa di scritto di Emanuele Trevi.
Il libro è un lungo racconto di un'esperienza fatta una ventina di anni fa,  al Fondo Pasolini, gestito da Laura Betti.
Il suo compito era quello di raccogliere e ordinare una serie di interviste concesse dallo scrittore ai giornali.

Trevi parla delle difficoltà incontrate nel rapporto quotidiano con la Betti, donna eccessiva in tutto, che continuamente lo aggrediva con commenti cattivi, chiamandolo zoccoletta (pare che avesse l'abitudine di rivolgersi con epiteti femminili a tutti i maschi con cui si trovava ad interagire, tranne che a Pasolini), innamorata dello scrittore scomparso, di cui voleva a tutti i costi preservare la memoria e ribadirne il valore.
Trevi racconta che, nonostante queste difficoltà, aveva deciso di restare perché la Betti era un concentrato di esperienze e conoscenze che automaticamente avrebbe riversato su di lui. L'esperienza al Fondo insomma si sarebbe risolta in un vero e proprio itinerario conoscitivo avente per oggetto Pasolini stesso, e in particolare Petrolio, il suo ultimo libro. 

Ho sempre provato, per Pasolini, insieme interesse e non-accettazione. Dell'intellettuale, ho apprezzato la persuasione che ci sia stata una trasformazione in qualche modo guidata dell'Italia in un paese non più creativo, ma reso schiavo attraverso il consumismo
L'ho sempre percepito come un uomo in lotta con se stesso. Ma non ho mai potuto accettare il suo comportamento nei riguardi dei ragazzi che induceva a prostituirsi.

Trevi fa un riassunto di questo lungo, strano e incompiuto libro, ordinato non per capitoli ma per appunti. 
Petrolio è ritornato alla ribalta qualche tempo fa per la storia, vera o falsa non sappiamo, raccontata da Dell'Utri dell'appunto famoso che sarebbe stato sottratto dopo la morte dell'autore, durante un'incursione dei ladri in casa Pasolini.
In questo appunto si immagina che ci fossero rivelazioni pericolose sul caso Mattei: Lampi sull'Eni, era il nome dell'appunto.

Da qui parte qualche commento sull'omicidio di P.P.P. , e sulla diatriba che divide letterati e commentatori, se lo scrittore sia stato ucciso durante una delle sue notturne incursioni alla ricerca del piacere, o se sia stato un omicidio ordinato da qualche potere forte, arrivato a sospettare che l'intellettuale Pasolini avesse in mano qualche rivelazione  pericolosa.

A favore della prima ipotesi stanno le abitudini sessuali di Pasolini, omosessuale che non accettava la sua omosessualità. Arbasino parla di pederastia, in quanto Pasolini era attratto dai ragazzi eterosessuali delle borgate.

A favore della seconda ipotesi stanno le numerose incongruenze nelle indagini, e l'aver passato sotto silenzio testimonianze e riscontri molto importanti, che andavano in senso diametralmente opposto a quello dell'omicidio commesso dal solo Pelosi, all'epoca anche minorenne, contro il fisicamente forte Pasolini.

Trevi sembra prendere posizione contro la teoria dell'agguato preordinato. 
La morte di Pasolini, e Petrolio, sarebbero la testimonianza estrema della sua ricerca di conoscenza attraverso il sesso. Negli ultimi tempi  sembra fosse passato da un atteggiamento di machismo, ad una ricerca di essere violentemente sottomesso.
Sembra identificasse il comportamento sessuale attivo con il male, il possesso, il capitalismo che rende schiavi. 
Quindi il bene sarebbe stato  l'atteggiamento passivo, forse femminile. Insomma una specie di viaggio iniziatico alla ricerca dell'altro da sé.

Una posizione del genere verrebbe però a negare la ricerca, da parte di Pasolini, sia nel libro che nella vita, di una verità storica e politica di quanto successo in Italia dagli anni '60 in poi, i complotti, le stragi e tutto il resto.
E contro questa posizione si scaglia la studiosa Carla Benedetti. Qui metto il link ad un suo articolo su una rivista on-line:


Pasolini e la gogna mediatica