martedì 27 agosto 2013

senza titolo
















La sceneggiata

 
Non se ne può più di questa telenovela sui destini del perseguitato nazionale.
C'è stata una sentenza definitiva (ed altre se ne attendono): Berlusconi ha commesso gravi reati e possiede una grande tendenza a delinquere.
Basta, vada fuori dal Parlamento si autoesili non si faccia vedere mai più. Così ci si comporterebbe in un paese civile.


Il condannato invece chiede la grazia senza chiederla (perché chiederla equivarrebbe a dichiararsi colpevole), pretende una soluzione ke gli permetta di continuare in politica.
Perché può comportarsi in questo modo?
Forse perché i suoi avversari politici (avversari in teoria), e cioè il PD, non sono netti chiari e cristallini. Aggiungeteci poi il bis-Presidente della Repubblica...


In questi giorni ho la netta impressione di assistere, da parte del PD, ad una sceneggiata.
In un primo momento i suoi esponenti affermano: le sentenze si rispettano e vanno fatte applicare (altrimenti i nostri elettori prenderanno la fuga in massa, dopo un ennesimo venir meno al dovere di essere un partito serio e di sinistra); poi (stavo solo aspettando quando sarebbe accaduto) si alza qualche voce possibilista, Violante Onida e compagnia cantando.
Ho proprio paura ke per l'ennesima volta i 2 partiti  troveranno una soluzione, uno schifoso escamotage x salvare Berlusconi.
Ma questo sarebbe il segno che i 2 partiti sono veramente sodali, ke non c'è nulla ke li distingua, ke sono accomunati dal desiderio di fare i loro affari, e ke le presunte differenze tra di loro sono, appunto, una sceneggiata.