giovedì 29 gennaio 2009

sulle accuse di Di Pietro al Presidente Napolitano


Ieri Di Pietro, durante la manifestazione svoltasi a Roma, in difesa di alcuni coraggiosi magistrati, ha rivolto al Presidente della Repubblica Napolitano delle rispettose accuse di non essere sempre stato imparziale.

Riguardo alle strumentalizzazioni delle sue parole, rimando all'articolo di Paolo Flores D'Arcais su Micromega che anzi, perché ognuno possa giudicare da solo, riporta la registrazione dell'intervento di Di Pietro.

Una domanda però io me la pongo da un po' di tempo:

Il giudice De Magistris lavorava presso la Procura di Catanzaro su 3 inchieste, durante le quali aveva scoperto connessioni indebite tra politici, maneggioni, mafiosi, e magistrati della stessa Procura di Catanzaro.

La Procura di Catanzaro si rivolse alla Procura di Salerno, che secondo la legge ha titolo ad indagare su di essa, per denunciare comportamenti illeciti del predetto De Magistris.
Contemporaneamente anche De Magistris si rivolse a Salerno per lamentarsi degli ostacoli che gli venivano opposti dalla Procura di Catanzaro all'espletamento delle sue inchieste.

La Procura di Salerno si trovò dunque a dover indagare su entrambi i soggetti, cioè sia su De Magistris, che sulla Procura di Catanzaro.
Dagli accertamenti svolti su De Magistris risultò che il suo comportamento era stato ineccepibile.
Riguardo alla Procura di Catanzaro invece, sappiamo che la Procura di Salerno, nonostante le innumerevoli richieste degli atti che le avrebbero permesso di svolgere gli accertamenti, mai riuscì ad ottenerli da Catanzaro, tanto che alla fine Salerno fu costretta a presentarsi con le forze dell'ordine, per acquisire gli atti tramite una perquisizione.

A questo punto ci fu, credo in spregio delle procedure di legge, una controperquisizione da parte di Catanzaro e grandi proteste contro Salerno.
Il Tribunale del Riesame indagò e deliberò che il comportamento della Procura di Salerno era stato ineccepibile.

Risultato: Salerno, che ha seguito con coraggio la legge, è stata punita nella persona del Capo della Procura dott. Apicella, esautorato e privato dello stipendio, e dei suoi aggiunti, che sono stati trasferiti.

Impossibile che il Capo dello Stato, che è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, non ne sapesse niente. E dal momento che doveva per forza esserne a conoscenza, come ha potuto tollerare un simile modo di procedere degli organi superiori della magistratura?
E' una cosa troppo grave, per tutte le sue implicazioni.
E vedi poi la questione del Lodo Alfano in cui le 4 supreme cariche dello Stato, compreso il Presidente della Repubblica, diventano per legge al di sopra della legge.
Credo che a questo volesse riferirsi Di Pietro quando ha accusato il Capo dello Stato di non essere stato imparziale.
Per me, in democrazia, deve essere garantito il diritto di criticare tutte le cariche dello Stato. Altrimenti saremmo in regime dittatoriale.
Voi che ne dite?




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