mercoledì 11 maggio 2011

Lavoro e scuse in ritardo

Imbarazzate scuse della Confindustria per l'applauso tributato al rappresentante della Thyssen in Italia. Meglio tardi che mai.


La triste e agghiacciante vicenda è nota: in uno stabilimento della Thyssen in Italia, 7 operai sono morti bruciati.
Sono morti perché, chi dirigeva la fabbrica aveva ritenuto spesa inutile mettere in sicurezza i macchinari e gli ambienti, dato che entro poco tempo il reparto sarebbe stato chiuso.

La valorosa équipe del giudice Guariniello ha fatto condannare a 17 anni il responsabile della fabbrica.
Lode ai giudici per la giusta condanna? No, gli industrialoni si sono preoccupati perché, se uno di loro si comporta male e viene punito per questo, non converrà più impiantare fabbriche in Italia.

L'applauso voleva forse dire: ci dispiace per te, noi avremmo fatto lo stesso?

P.S. Questa storia fa il paio con il tentativo di Marchionne, seguito amorevolmente da Confindustria, di imporre agli operai delle sue fabbriche orari assurdi e abolizione dei diritti sindacali e costituzionali.



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