domenica 24 marzo 2013

Ridurre le indennità parlamentari?


Ieri sera a Che tempo che fa, ho ascoltato l'intervista che il suo conduttore Fabio Fazio ha fatto a Giovanni Floris, conduttore di Ballarò.
Di quello che hanno detto mi ha colpito un concetto, che entrambi hanno sottolineato e al quale sembravano tenere molto, e cioè che era sbagliato da parte dell'opinione pubblica (e del Movimento 5 Stelle) chiedere che gli onorevoli si abbassassero lo stipendio in quanto non erano all'altezza, perché era giusto mirare a star bene e diventare anche ricchi.

Personalmente non trovo niente di male nel fatto che le persone desiderino migliorare le proprie condizioni socio-economiche.
Sottolineo però che in questi giorni si sta parlando di onorevoli che vanno in politica, non per svolgere un importante compito istituzionale, ma per trovare una comoda sedia, che gli assicuri in pochi anni una pensione, un ricco stipendio, molti privilegi, rimborsi elettorali a cascata, ecc.

Io penso che sarebbe bello se si tornasse a fare politica per passione, e un mezzo potrebbe essere proprio quello di abbassare le indennità parlamentari. In questo modo sarebbero attratti in politica i migliori, e non quelli che aspirano ad entrare in politica per assicurarsi prebende ed altro.

Comunque, guardando la trasmissione mi è venuto un pensiero cattivo: mi sembrava che Fazio e Floris fossero terrorizzati personalmente al pensiero che l'opinione pubblica trovasse giusto, non solo cacciare gli inetti dai posti di responsabilità, ma anche abbassare gli stipendi in generale.
Un'idea comunista considerare esagerato che un conduttore televisivo, sia pur bravo, guadagni alcuni milioni di euro all'anno?



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