lunedì 7 dicembre 2015

Scioperi e natura umana


Venerdì scorso 4 dicembre, sono stata costretta a recarmi a Roma per un appuntamento medico imprescindibile. Non ne ero contenta perché c'era lo sciopero dei mezzi pubblici.
Mettiamo tra parentesi la domanda sul perché si scelga sempre il venerdì.

Al ritorno dalla visita, mi sono trovata insieme a tante altre persone ad attendere sulla banchina sperando che non tutti gli autisti avessero deciso di scioperare. Tutto sommato mi è andata abbastanza bene.
Una cosa però mi ha colpita negativamente. e cioè il comportamento di molti tra noi utenti.

Chiaramente i mezzi pubblici erano molto più affollati del solito e quindi, cosa bisognava fare? 

Cercare di mettersi lontano dalla porta di uscita, per far spazio a chi doveva entrare.
E invece ogni persona che saliva sul tram si trovava ad affrontare  la difficoltà di salire perché tutti si concentravano sulla porta d'ingresso.
Quando poi capitava a loro di dover far spazio
permettendo ad altri di salire, non lo facevano. Perché?
Mi è capitato di vedere una signora anziana col bastone a cui non è stato permesso di salire perché nessuno si è fatto un po' indietro.


Per un momento ho pensato una cosa un po' antipatica: se fossi stata quell'anziana signora, forse...gliel'avrei sbattuto addosso il bastone.
Scusatemi per quello che ho detto, e spero di non cadere mai concretamente in questo tipo di reazione. 

A guardare dall'esterno, sembrava che la gente ci prendesse gusto, come se pensasse: io ce l'ho fatta e chissene per gli altri.
Sarò un po' esagerata ma ho avuto un altro pensiero: e se ci fosse una guerra? Questo tipo di comportamenti sarebbero ancora più pericolosi in situazioni critiche.
Perché sembra essere così difficile la condivisione e la solidarietà? Capita a tutti a volte di fare un gesto utile o gentile per un altra persona e di sentirsi felici per lo sguardo che ti rivolge l'altro.





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