venerdì 30 dicembre 2011

Nascita della psicoanalisi, il primo Freud -prima puntata














Si parla molto, in questo periodo, di crisi della


psicoanalisi, accusata di dogmatismo, inefficacia
clinica e nessuna apertura alla discussione.
Prima di affrontare il libro di Michel Onfray, Freud
crepuscolo di un idolo, ho voluto gettare uno
sguardo sulla
teoria classica freudiana.

Il primo Freud

Nel 1886 Freud, neurologo, apre uno studio per malattie
nervose.
Lo attende subito un problema: la maggior parte dei
pazienti
sono i cosiddetti nevrastenici ed isterici.
Essi presentano sintomi che non possono essere fatti
risalire ad una lesione organica del sistema nervoso.

Freud dapprima ricorre all'armamentario dell'epoca: riposo,
bagni termali, elettroterapia.
Ma presto deve arrendersi
all'evidenza che questi metodi
non hanno alcun effetto.

Il problema diventa: trovare una terapia adatta a questo
tipo speciale di pazienti spesso accusati di simulazione.

Le concezioni dell'epoca sull'isteria:
a) l'isteria è un'irritazione degli organi sessuali femminili;
b) i sintomi isterici sono immaginari, una finzione delle
donne.


In Germania lo psichiatra Kraepelin sviluppa la convinzione
che la malattia mentale ha un senso e quindi sia
comprensibile
.


Freud trascorre quattro mesi a Parigi nella famosa clinica
francese per malattie nervose Salpetrière, guidata da
Charcot, l'illustre erede della psichiatria dinamica
francese del '700 e '800.

Charcot è l'inventore del concetto di isteria traumatica.
Afferma che le paralisi isteriche sono dovute ad uno
shock
psichico: è un'idea a provocare i sintomi della
nevrosi.
Per provarlo egli scatena, con la suggestione,
delle paralisi
artificiali che fa poi regredire.

A Vienna Joseph Breuer, uno stimato medico e vecchio
amico di Freud, nel 1882 gli parla di un interessante caso
di isteria.

Il caso di Anna O.
Un'intelligente e colta giovane donna dell'alta borghesia
viennese ha assistito giorno e notte il padre ammalato.
Alla fine di questo periodo pesante è crollata, presentando
vari sintomi: disturbi della vista e del linguaggio, paralisi,
allucinazioni e stati alternati di coscienza.
Breuer convince la paziente a narrargli il contenuto
delle sue allucinazioni.
Da allora ogni volta che la paziente riesce a risalire all'evento
che ha scatenato il sintomo, il sintomo si risolve.
La paziente battezza il metodo cura parlata, Breuer
parla di metodo catartico.
Una notte Breuer è chiamato al letto dell'ammalata che è
in preda alle allucinazioni di un parto isterico.
Breuer interrompe bruscamente la cura, e parte da Vienna
il giorno dopo per una seconda luna di miele con la moglie.

Breuer e Freud scrivono insieme il libro Studi sull'isteria
(1892-95).
I due autori erano arrivati alla conclusione
che l'isterico soffre di reminiscenze, ossia di ricordi
dolorosi
e spiacevoli di natura traumatica.
I ricordi traumatici sono patogeni: si ha qui la rivoluzionaria
nozione che un agente esclusivamente psichico influisca
sui processi fisici del corpo.

Durante i suoi tentativi di far parlare le pazienti per indurle
a
ricordare l'evento traumatico, Freud s'imbatte
sistematicamente nel fenomeno della resistenza: era come
se ci fosse una forza che impediva il riemergere di qualcosa
che era stato una volta cosciente e poi allontanato.

Si arriva così al concetto di difesa: ipotesi di un conflitto
tra
forze opposte: da un lato i ricordi traumatici di
natura sessuale
,
e dall'altro l'Io o il resto della
personalità, che per motivi morali
sente questi ricordi e
sentimenti come estranei e ripugnanti.

Si innescava quindi uno sforzo attivo per allontanare dalla
coscienza questi ricordi: rimozione.

I ricordi traumatici sepolti nell'inconscio, rimangono
una forza attiva che motiva il comportamento.
Proprio perché non possono essere espressi, l'affetto
connesso viene convertito nel sintomo dell'isteria.
I sintomi spariscono se si verifica l'abreazione, ossia se
il ricordo è riportato alla coscienza, insieme all'emozione
che lo accompagnava quando si verificò il trauma originario.

Breuer però cominciò ad essere in disaccordo con Freud
sul fatto che i ricordi rimossi fossero principalmente di
natura sessuale.

L'accostamento delle due nozioni di sessualità e difesa
costituisce la base per l'elaborazione di una psicopatologia
generale (1894).
I sintomi e le nevrosi sarebbero il risultato di un compromesso
tra due forze in lotta.
Lo stesso stesso schema esplicativo sarà applicato al sogno.

La tecnica di Freud merita una piccola digressione.
Freud comincia usando l'ipnosi. All'inizio per inibire i sintomi.
Poi per risalire ai ricordi.
Passa poi alla suggestione, e poi le abbandona entrambe,
passando alla definitiva tecnica delle associazioni libere.

Riguardo poi alla natura più specifica dei ricordi traumatici
sessuali, Freud dal 1893 al 1897 propone la famosa teoria
della seduzione: i ricordi rimossi quasi sempre rivelerebbero
seduzione o molestie sessuali da parte di un genitore o di
un adulto.

Dopo un certo tempo Freud comincia a nutrire dubbi
sull'ipotesi
della seduzione.
Era veramente difficile credere ad una tale

diffusione delle perversioni verso i bambini.
Scrive all'amico Fliess di non credere più ai suoi nevrotici.
Pensa che i racconti dei suoi pazienti non siano fatti
realmente
accaduti, ma fantasie di desiderio del
paziente.


Ma lo scossone finale alla teoria della seduzione viene a
Freud
dall' autoanalisi che porta avanti insieme al lavoro
sui pazienti.

Nella stessa lettera a Fliess Freud scrive: Ho trovato amore
per la madre e odio per il padre anche nel mio caso,
ed ora
ritengo che questo sia un fenomeno generale della
prima infanzia.


L'abbandono della teoria della seduzione, con il passaggio dalla
realtà alla fantasia nei racconti dei nevrotici, permette a Freud
di formulare il concetto di sessualità infantile e di complesso di
Edipo.

Le due teorie
Dopo il piano clinico ossia la ricostruzione della storia della nevrosi
del paziente, Freud si pone un altro tipo di problema, ossia quello di
spiegare il meccanismo che all'interno del paziente produce il
comportamento nevrotico.
Qui Freud si comporta da scienziato che vuol vedere dentro quello
che lui chiama apparato psichico.

Tenta quindi di costruire una teoria neurofisiologica dei
fenomeni psichici, in linea con le correnti scientifiche e
filosofiche dominanti nella seconda metà dell'800.
Vedi la scuola fisicalista di Berlino: Helmholtz-Brucke,
Du Boi-Reymond, e il tentativo di unificare tutte le scienze
sulla base del principio fisico di conservazione dell'energia.

Questo fa Freud nel Progetto (1895) che è il primo testo
di metapsicologia.
Qui Freud per spiegare il meccanismo dell'isteria propone
una teoria del sistema nervoso come apparato energetico
i cui elementi sono i neuroni e l'energia, e il cui principio di
funzionamento è lo stesso dei sistemi fisici, in cui valgono
le leggi di conservazione dell'energia.

P.S. per leggere l’articolo nella sua interezza:

http://www.tinas.it/filosofia/freud01.htm













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