domenica 28 luglio 2013

We shall overcame. Lezione di vita

Un po' di tempo fa ho visto in TV un film: We shall overcame. Lezione di vita, un film premiato al Festival del cinema per ragazzi di Giffoni.

Il film è ambientato in Danimarca, e narra la storia di un sensibile ragazzino figlio di due agricoltori, e del suo rapporto con la scuola.
Siamo nel '68, come si può capire dalla canzone di Bob Dylan citata nel titolo.
Il ragazzo, attraverso il televisore appena acquistato dai gnitori, fa la conoscenza dei movimenti libertari dell'epoca e viene molto colpito dalle parole di Martin Luther King e dai suoi sogni di liberazione dalle catene mentali e non solo del razzismo.

A scuola però il giovane protagonista si scontra con una tradizione ancora vigente, rappresentata dal Preside, per cui gli scolari possono essere picchiati per punizione.

Il film mi ha fatto immediatamente ricordare l'autobiografia dello scrittore inglese Roald Dahl.
Chissà perché, avevo pensato che picchiare gli alunni fosse una tradizione solo inglese.
Evidentemente mi sbagliavo. A questo punto mi chiedo se questa esecrabile usanza , cui è stato ufficialmente posto fine qualche anno fa, fosse estesa a tutta la Scandinavia.

Sia dalla biografia di Dahl che dal film danese, emerge quanto le punizioni corporali fossero, oltretutto, nella maggioranza dei casi, pretestuose, e molto sanguinose.

Mi sono sempre domandata, come la mamma di Dahl, descritta dal figlio come molto a lui affezionata, potesse accettare una cosa del genere, dal momento che era impossibile non sapesse, essendo prassi comune, per così dire, codificata dall'uso.
E mi sono data la risposta che evidentemente questa prassi era ritenuta una specie di allenamento alle durezze della vita.

Nel film il Preside picchiatore si giustifica dicendo che a volte è l'unico modo per convincere i ragazzi a comportarsi come gli si comanda.
Che illogica giustificazione! Con le botte si costringe, non si convince.
Per convincere devi essere moralmente rispettabile, e fornire esempi positivi. Ma è più lungo, e richiede impegno.

Un temporale ha messo fuori uso la mia tele, e mi ha impedito di vedere il finale, dopo aver assistito alla vanificazione della denuncia fatta al Preside, per aver quasi staccato un orecchio al giovane alunno, grazie alle menzognere dichiarazioni compiacenti di alcuni prof.  testimoni.
Però si può rimediare, con una ricerca su Internet.




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