domenica 2 novembre 2008

dai giornali della settimana

sul decreto Gelmini:

Calamandrei, insigne costituzionalista, già nel 1950 aveva previsto ciò che sarebbe potuto accadere in futuro.
Non un nuovo Mussolini, ma una dittatura morbida. E quale sarebbe stato uno dei primi atti di questa dittatura? La distruzione della scuola pubblica, attuata attraverso la negazione dei mezzi necessari al suo funzionamento.
In questo modo la scuola non riesce a portare avanti il suo lavoro, suscita scontento e disprezzo nei cittadini, e a quel punto il gioco è fatto: la scuola pubblica viene lasciata morire ed avanza la scuola privata, finanziata in parte con i soldi di coloro che non sono ricchi, per i quali solo la scuola pubblica è la garanzia di poter accedere a quelle che una volta erano chiamate le professioni liberali. Ma la Costituzione non doveva garantire uguali possibilità di avanzamento sociale a tutti i suoi cittadini?


Aggiornamento sull'immondizia a Napoli:

Oltre al fatto che l'immondizia non è mai sparita da Napoli e dintorni, ma è stata solo dislocata in periferia. Oltre al fatto che, come ci è stato mostrato da un video trasmesso su Rainews 24, vengono effettuati buchi nelle campagne in cui si versa di tutto: eternit, rifiuti industriali pericolosi ecc. Quello che mi indigna è che in Campania la Costituzione, applicata nel resto delle regioni italiane, qui non valga.
Già da qualche mese il governo ha imposto che in Campania siano permessi sversamenti pericolosi non permessi nel resto d'Italia, ora un'ulteriore beffa: i cittadini che siano sorpresi nell'atto di gettare mobili suppellettili elettrodomestici ecc., sono passibili di arresto, e questo varrà solo in Campania.
Anche qui dimostro di essere molto ingenua, ma la legge non doveva essere uguale per tutti? E che ci stanno a fare, anche se è una domanda retorica, le varie autorità che dovrebbero tutelare il territorio, sindaco, presidente regione, ecc.?


Gomorra:

Roberto Saviano, scrivendo Gomorra, è stato capace di costringere a vedere ciò che per anni nessuno aveva voluto vedere. Eppure era sotto gli occhi di tutti.
Un coraggioso ragazzo di 28 anni è costretto a vivere sotto scorta, minacciato di morte dalla camorra, dal clan dei Casalesi, e quelli non scherzano e colpiscono anche a distanza di anni chi minaccia i loro affari.
Saviano ha mostrato l'assoluta mancanza di etica del mondo in cui viviamo e il pazzesco livello di connivenza di cui i camorristi godono.
Ti chiedi se ha senso combattere per migliorare questo mondo diventato così sporco. Ma anche se sembra assurdo, se vuoi continuare a considerarti un essere umano, la risposta è obbligata, devi sempre provare a fare il possibile.
In questa vicenda, quello che mi ha dato ulteriormente il voltastomaco è stata l'invidia e le osservazioni cattive da cui è stato colpito Saviano, da parte di politici, conduttori televisivi, scrittori più o meno famosi. Anche se, per fortuna c'è stata anche una consolante mobilitazione di premi Nobel e cittadini di tutta Italia che gli hanno voluto manifestare solidarietà.



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