Mi ha molto stupita il comportamento dei giornalisti, riguardo alla manifestazione indetta dai familiari delle vittime di mafia, in difesa di magistrati coraggiosi che cercano la verità.
Sulla stampa si sono fatte molte chiacchiere su una presunta offesa di Di Pietro al Presidente della Repubblica.
Sono andata a guardare ed ascoltare la registrazione su Micromega, vedi post precedente sulle accuse di Di Pietro al Presidente Napolitano, e ho riscontrato che si trattava di bugie.
Silenzio assoluto della stampa invece, riguardo alle dichiarazioni dei parenti delle vittime della mafia.
Mi riferisco soprattutto al fratello di Paolo Borsellino, che fa delle accuse pesantissime ad alcuni politici; accuse tanto pesanti da meritare, se non vere, una denuncia immediata.
E la stampa che cosa ha fatto? Non ha né commentato né riportato una notizia esplosiva, e ha deviato l'interesse dei lettori su una notizia inesistente, ossia sulla presunta offesa al Presidente della Repubblica.
Perché?
Ma veniamo alle accuse di Salvatore Borsellino.
Riferisce che prima di essere assassinato, suo fratello ebbe un incontro con Mancino, attuale vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, da cui uscì sconvolto.
In quell'incontro sarebbe stato prospettato al giudice un accordo dello Stato con la mafia.
Paolo Borsellino, poco dopo, fu fatto saltare in aria con la sua scorta.
Salvatore Borsellino considera la morte del fratello un omicidio di stato, a causa del suo rifiuto di aderire a quel patto immondo.
L'onorevole Mancino si difende negando di aver mai incontrato il giudice Borsellino. Dichiara anzi di non aver mai saputo neanche che faccia avesse Paolo Borsellino.
Ma come è possibile, dato che Mancino, allora ministro dell'Interno, certamente aveva partecipato alle esequie del giudice Falcone, durante le quali Paolo Borsellino portò a spalla la bara del giudice assassinato?
Ma c'è di più, mi sembra che Salvatore Borsellino chiami direttamente in causa per la soppressione del fratello, il Sisde, ossia i nostri servizi segreti.
Mi sembrano affermazioni gravissime. Per ora tutto tace riguardo ad esse.
Sulla stampa si sono fatte molte chiacchiere su una presunta offesa di Di Pietro al Presidente della Repubblica.
Sono andata a guardare ed ascoltare la registrazione su Micromega, vedi post precedente sulle accuse di Di Pietro al Presidente Napolitano, e ho riscontrato che si trattava di bugie.
Silenzio assoluto della stampa invece, riguardo alle dichiarazioni dei parenti delle vittime della mafia.
Mi riferisco soprattutto al fratello di Paolo Borsellino, che fa delle accuse pesantissime ad alcuni politici; accuse tanto pesanti da meritare, se non vere, una denuncia immediata.
E la stampa che cosa ha fatto? Non ha né commentato né riportato una notizia esplosiva, e ha deviato l'interesse dei lettori su una notizia inesistente, ossia sulla presunta offesa al Presidente della Repubblica.
Perché?
Ma veniamo alle accuse di Salvatore Borsellino.
Riferisce che prima di essere assassinato, suo fratello ebbe un incontro con Mancino, attuale vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, da cui uscì sconvolto.
In quell'incontro sarebbe stato prospettato al giudice un accordo dello Stato con la mafia.
Paolo Borsellino, poco dopo, fu fatto saltare in aria con la sua scorta.
Salvatore Borsellino considera la morte del fratello un omicidio di stato, a causa del suo rifiuto di aderire a quel patto immondo.
L'onorevole Mancino si difende negando di aver mai incontrato il giudice Borsellino. Dichiara anzi di non aver mai saputo neanche che faccia avesse Paolo Borsellino.
Ma come è possibile, dato che Mancino, allora ministro dell'Interno, certamente aveva partecipato alle esequie del giudice Falcone, durante le quali Paolo Borsellino portò a spalla la bara del giudice assassinato?
Ma c'è di più, mi sembra che Salvatore Borsellino chiami direttamente in causa per la soppressione del fratello, il Sisde, ossia i nostri servizi segreti.
Mi sembrano affermazioni gravissime. Per ora tutto tace riguardo ad esse.
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