lunedì 24 settembre 2012

Letture estive: E.L.James, Domenico Starnone


Questi sono i libri che non mi sono piaciuti o che mi hanno fatto arrabbiare.

Comincio da un libro che ha avuto un successo stratosferico, secondo i giornali, e cioè  Cinquanta sfumature di grigio, di E.L.James (in realtà si tratta del primo di un pacchetto di 3, al grigio seguiranno le sfumature rosse e poi le nere).
Per le prime 50/60 pagine si ha l'impressione di leggere un libro per signorine, così si chiamavano una volta i libri per ragazze in cui venivano descritte le a volte rocambolesche avventure per coronare un sogno d'amore.

Ma dopo queste prime pagine la musica cambia e si passa alle successive 540 pagine, e poi ad altri 2 libri sado-maso in salsa dolciastra. 
La scrittura non è granché, è molto ripetitivo, il massimo che si possa dire è che potrebbe costituire  un incentivo alla masturbazione, un sostituto delle riviste hard. 
Trovo detestabile il fatto che per 3 tomi l'autrice tenti di persuadere le lettrici (o i lettori, ma si rivolge soprattutto alle donne), che un uomo con gravi problemi psichici, che non concepisce un rapporto sessuale senza procedure violente e di sopraffazione verso la partner, sia l' uomo ideale, da scegliere per la vita. 
Sono moralista? Io non lo lancerei un messaggio del genere alle ragazze e alle donne in menopausa, queste sembra che siano state le 2 categorie che hanno comprato in maggior numero il libro.

Il secondo libro che mi ha fatto arrabbiare è stato Autobiografia erotica di Aristide Gambìa, di Domenico Starnone. 
Starnone è uno scrittore napoletano di sicura bravura, sia quando scriveva per Il Manifesto i suoi resoconti di insegnante in un liceo romano (resoconti poi diventati libri), che quando ha cambiato genere scrivendo libri di ampio respiro, cito per tutti Via Gemito.
Insomma questo scrittore mi piace, però l'impressione che ho ricevuto stavolta è che Starnone abbia indebitamente messo insieme in un unico volume 2 storie diverse come se fossero una sola,  2 storie cui come autore non era riuscito a dare una vita autonoma. Due storie che avevano entrambe una loro corposità, ma a cui non riusciva a dare una completezza. 


Il terzo libretto (per le dimensioni) è Momenti di trascurabile felicità, di Francesco Piccolo.  
Piccolo ha anche scritto la sceneggiatura dell'ultimo, non eccelso film di Nanni Moretti, Habemus papam.
Non c'è molto da dire, è proprio un elenco di cose che fanno star bene l'autore, che gli piace fare.
Va tutto bene, però non capisco come abbia potuto guadagnare una tiratura tanto elevata.












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