Io, elettrice di sinistra, mi rivolgo a Bersani e alla vecchia casta del PD: basta con le ambiguità, chiudi definitivamente la porta ad un accordo col Pdl.
Ora capisco l'irritazione di Grillo.
E poi Bersani, finisci il tuo lavoro; dovevi guidare il PD ad una grande, e possibile, vittoria. Hai fallito.
Ma hai dimenticato di dimetterti: fallo ora, e che si vada a poche e buone leggi che il Movimento 5 Stelle non potrà non votare.
mercoledì 27 febbraio 2013
Bersani dimettiti (e lascia perdere le ambiguità)
martedì 26 febbraio 2013
Debito pubblico
Ho letto che le Banche estere, soprattutto tedesche e francesi, che detenevano la maggior parte del debito pubblico italiano, quest'anno ne abbiano rivenduto buona parte all'Italia.
Qualcuno dice che questa fosse una delle mission affidate al professor Monti.
Quando il debito tornerà completamente nelle mani dell'Italia, l'Europa non avrà più bisogno di noi?
MPS
Nel calo di elettori del Pd, penso abbia influito anche lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena
Napolitano ha sbagliato. Bersani ha sbagliato.
Napolitano ha sbagliato quando, più di un anno fa, preso atto della situazione economica e del fallimento del governo Berlusconi, ha nominato Mario Monti presidente del Consiglio.
Bersani ha sbagliato quando, più di un anno fa, preso atto della situazione economica e del fallimento del governo Berlusconi, non ha chiesto a Napolitano di andare al voto.
Cosa sarebbe accaduto, con molta probabilità, se si fosse andati in quel momento alle elezioni? Che il PD avrebbe stravinto e sarebbe toccato a lui l'onore e l'onere di governare.
Cioè di salvare l'Italia, proponendo un programma di sacrifici che non sarebbe stato bene accolto dalla popolazione ma, cosa che ci aspettiamo da un partito di sinistra, proponendo una ripartizione quanto più possibile equa dei suddetti sacrifici.
Bersani non ha avuto le palle per far questo, ha preferito che fosse Monti il banchiere cattivo a togliergli le castagne dal fuoco, e si è visto come è andata: sacrifici a man bassa per la classe medio-bassa, risalita del giocatore delle 3 carte Berlusconi, ed esplosione di Grillo.
E ora la Germania e l'Europa ci chiedono la grosse coalition proprio con Berlusconi, che follia!
Mentre Bersani in campagna elettorale continuava a blaterare, il malcontento cresceva e di conseguenza le truppe di Grillo.
Ma era tanto difficile capire che i cittadini lavoratori insegnanti pensionati impiegati e operai non ne potevano più?
Che non ne potevano più di un partito di sedicente sinistra che quando ne aveva avuto l'opportunità non aveva accettato di prendere in mano la situazione per uscirne senza troppi danni per i non ricchi? Era troppo pretendere questo da un partito di sinistra?
Era troppo, durante quest'ultima campagna elettorale cercare di coagulare su un programma unico le voci di sinistra presenti in vari partiti?
C'era bisogno di maltrattare Ingroia?
C'era bisogno di parlare di tutte le istanze grilline come di antipolitica, senza distinguere?
Nella presente orrenda situazione, che addebito in gran parte al PD per la sua mancanza di coraggio, per non aver voluto ricordare che fare politica non è una posizione di rendita, ma dovrebbe significare assunzione di responsabilità, penso che bisognerebbe lavorare sulla soluzione proposta ieri sera da Niki Vendola: trovare una confluenza programmatica con i grillini.
Sono tante le voci in comune, che il PD gliene presenti un sventagliata. Non credo che si sottrarrebbero.
P.S. Vendola ha sbagliato, ed è stato punito dagli elettori, a sdraiarsi sulle posizioni di Bersani. Ora insista su una posizione di vera sinistra e sul colloquiare coi grillini.
Non credo che l'elettorato gradirebbe un apparentamento del PD col giocatore delle 3 carte. Io almeno non glielo perdonerei.
martedì 5 febbraio 2013
Sandra Petrignani, "Addio a Roma".
Nel libro si parla di Roma, e dei protagonisti dei fermenti letterari e artistici dagli anni '50 ai '70.
Ricordo che da bambina seguivo con curiosità le vicende umane e sentimentali di alcuni scrittori, sul settimanale che acquistavano i miei.
Terminata la lettura, mi è tornato in mente La scrittrice abita qui, sempre della Petrignani.
Nata in Sardegna, aveva studiato solo fino alla quarta elementare, e nonostante ciò riuscì a conquistare il premio Nobel per la Letteratura.
Stiamo parlando della seconda metà dell'800 e dobbiamo pensare a come venivano considerate le donne in un paesino della Sardegna, e di come la Deledda riuscì a scavalcare molti luoghi comuni. Anche se, ci viene raccontato, decise di sposarsi, e non con un uomo che amasse veramente, per sentirsi protetta.
La sua era considerata una vita dissoluta, perché si permetteva piaceri e deviazioni dalla morale corrente ma, in definitiva, non riuscì a conquistare una vita veramente libera, tale da farla sentire alla pari degli uomini con cui intrecciava rapporti amorosi.
Quello che mi è mancato, in questo come nel libro di cui ho parlato prima, è il ritrovare insieme, in uno stesso scritto, le vicende di vita dello scrittore/scrittrice, e il racconto della sua opera.