lunedì 26 gennaio 2015

La poesia del lunedì - Il Cantico delle creature

Cantico delle creature

Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so le laude, la gloria e l'honore et omne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfano
et nullu homo ene dignu Te mentovare.

Laudato si', mi Signore, cum tucte le tue creature, 
spezialmente messor lo frate Sole
lo quale jorna et allumini noi per loi;
et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,
de te, Altissimo, porta significazione.

Laudato si', mi Signore, persora Luna e le Stelle;
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi Signore, per frate vento
et per Aere et Nubilo et Sereno et omne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.

Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi Signore, per frate Focu
per lo quale ennallumini la nocte,
et ello è bellu, et jocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi, con coloriti fiori et herba.

Laudato si', mi Signore, per quilli ke perdonano per lo tuo amore
et sustengo infirmitate et tribulatione.

Beati quilli ke sosterranno in pace, 
ka de te, Altissimo, siràno incoronati.

Laudato si', mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po skappare.
Guai a quilli, ke morrano ne le peccata mortali.
Beati quilli ke se trovarà ne le tue sanctissime voluntati
ka la morte secunda nol farrà male.

Laudate et benedicete lu Signore e rengratiate
e servite cum grande humilitate.

Non servono parole per spiegare chi era l'autore di
questo cantico,
Francesco d'Assisi (1182 - 1226).
Il cantico è notoriamente una prosa ritmica,
con rime e assonanze libere.

Qui siamo di fronte ad una preghiera che diventa
poesia
, tutta pervasa dal sentimento della fratellanza.

Da non credente, mentre la rileggo, rivolgo
queste parole bellissime  alla natura e all'infinito che ci circonda.



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