lunedì 2 febbraio 2015

La poesia del lunedì - Voi che per li occhi


Voi che per li occhi

Voi che per li occhi mi passaste al core
e destaste la mente che dormìa,
guardate a l'angosciosa vita mia
che sospirando la distrugge Amore.

E' ven tagliando di si gran valore
che i deboletti spiriti van via;
riman figura sol en segnoria
e voce alquanta che parla dolore.

Questa vertù d'amor che m'ha disfatto
da' vostr'occhi gentil presta si mosse;
un dardo mi gittò dentro dal fianco.

Sì giunse ritto 'l colpo, al primo tratto,
che l'anima tremando si riscosse,
veggendo morto 'l cor nel lato manco.

Guido Cavalcanti, che nacque nel 1260, fu il
maggior rappresentante della lirica borghese prima di Dante, il dolce stil novo.

"L'amore per Cavalcanti è un tiranno crudele e feroce, dinanzi al quale l'animo si ritrae sbigottito ma impotente, quasi lieto del suo martirio, di quel suo dolce morire"
(Natalino Sapegno).
P.S. La poesia è un sonetto (due quartine e due terzine).



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