mercoledì 25 febbraio 2015

Maria Perosino: viaggiare da sole e scelte di vita


Ci sono dei libri di cui riesco a scrivere un commento con gran fatica, pur desiderando farlo.
Il libro, anzi i 2 libri di Maria Perosino, ricadono in questa categoria.

Durante una breve vacanza a Pisa, quest'estate, in una piccola libreria in cui ero entrata (non riesco a rinunciare ad una puntata in libreria neanche durante le vacanze), mi sono incontrata col  secondo libro di questa scrittrice: "Le scelte che non hai fatto" che, sono venuta a saperlo solo più tardi, è uscito il giorno dopo la sua morte, a cinquantatre anni.
Di
Maria Perosino mi aveva parlato una cara amica, a cui era molto piaciuto: "Io viaggio da sola", uscito nel 2012.
Tornata dal viaggio, mi sono messa a leggerli entrambi. In ordine cronologico naturalmente, ognuno ha le sue fisse.

Io viaggio da sola è solo apparentemente un libro di consigli su come risolvere i problemi pratici del viaggiare senza un compagno accanto.
Comincia con una citazione:

Sarei forse più sola
senza la mia solitudine.
Emily Dickinson

Durante tutta la lettura non ho potuto fare a meno di provare un grande senso di tenerezza per l' autrice; per la foto della copertina, per le cose che intanto avevo letto dell'autrice sui giornali, e per l'apparente tono leggero della sua scrittura.
Perosino ci spiega il modo migliore di preparare la valigia, o meglio il trolley.
(A proposito, ha proprio ragione quando dice che il trolley ha contribuito all'indipendenza delle donne più di qualunque altra cosa. Ricordo ancora la fatica terribile per trasportare la valigia, durante il mio primo viaggio per andare a trovare il mio fidanzatino di allora). 
E mi trovo perfettamente d'accordo anche quando, dopo averci consigliato come scegliere l'albergo, dice di voler portare con sé, in ogni viaggio, tutte le cose che per lei fanno casa: i libri, il computer, le medicine, lo sciampo, tutte le cose che fanno parte della sua vita di tutti i giorni.

Questo vale quando si parte per lavoro, ma anche per piacere.
Ci confida che non le piacciono particolarmente le mete esotiche, ma che 
"mi affascina l'esotismo della normalità assai più di quello dell'altrove".
Molto carino il pezzo in cui ci spiega come vendicarsi di un ristoratore che, pur non avendo tavoli prenotati, naturalmente relega una donna sola nell'angolo più discosto del locale, e come costringerlo a servirla personalmente e a farle anche lo sconto.

Una scrittura leggera ma non supeficiale, in cui ci spiega che la sua voglia di viaggiare è nata dall'esperienza triste e traumatica della perdita del suo amato compagno. Dal desiderio di reagire e continuare a vivere.
E' più bello mangiare ostriche in due su una terrazza con vista su Ankara, ma non potendo avere questo, è meglio fare l'esperienza da sola che non farla per niente.

Del libro Le scelte che non hai fatto voglio ricordare un'idea molto interessante: non sempre quando facciamo delle scelte, riusciamo ad optare per qualcosa al cento per cento anzi, quasi mai.
Molte volte, ad esempio tra una casa grande in periferia e una più piccola in centro, noi facciamo la nostra scelta convinte solo al 51 per cento.
Ci sono persone però che, in una situazione simile, hanno scelto quello che noi abbiamo rifiutato al 49 per cento. Nel corso del libro l'autrice cerca di riconoscere le donne che hanno fatto proprie le scelte alternative alle sue.

Ricordo che prima di  iniziare a scrivere, la Perosino ha lavorato a lungo come storica dell'arte, curatrice di mostre, e molto altro.










2 commenti :

  1. interessante. Anch'io l'avevo messa nella "wish-list"
    Mara

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    1. Ho il dubbio che fossi tu l'amica che mi aveva consigliato di leggerla...

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