martedì 27 ottobre 2015

Lettera di una professoressa a Renzi


Sono onorata di pubblicare sul mio blog la lettera
della professoressa Antonella Currò al Premier  Renzi
.
Ne condivido in  pieno i contenuti.
L'insegnamento è il mestiere più bello e difficile di tutti.
E' quello che contribuisce a rendere persone ragionanti
gli allievi.
Ma le persone ragionanti sono avvertite come
pericolose dalla politica.
Pensano con la propria testa, discutono, analizzano.
E quindi possono mettere in dubbio quello che la
politica vuol farci digerire anche quando non è
nell'interesse dei cittadini.
Sarà per questo che, a partire dal '68, io come molti altri
abbiamo notato un attacco sistematico alla Scuola, agli
insegnanti.

"Grazie Renzi, grazie davvero!
Quando ho visto l’accredito dei 500 euro mi sono quasi commossa.
Grazie per aver pensato a me come ad una povera derelitta 
bisognosa di un obolo per potersi comprare un libro o un 
biglietto per il teatro…..grazie per avermi dato l’opportunità 
di potermi formare e acculturare tendendomi una mano 
per sollevarmi da quell’abbrutimento in cui ho vegetato
finora, grazie soprattutto per la munifica benevolenza
con cui hai perdonato i tuoi ingrati figli che ti hanno
attaccato, osteggiato, deriso e solo oggi hanno
capito quanto sono stati ingiusti con te e,
cospargendosi il capo di cenere, sono tornati
umilmente all’ovile ammettendo che poi, 
in fondo in fondo, questa buona scuola
non è poi così male!

Ci stai trattando come scolaretti somari da mandare a ripetizione…
credi forse che in questi 20 anni di insegnamento io sia 
rimasta a crogiolarmi nell’attesa di un benefattore che 
mi pagasse un corso di aggiornamento o un libro?
I libri, i corsi, la cultura in genere sono il mio pane 
quotidiano, io sono un’insegnante, il mio è un lavoro 
intellettuale e non ho bisogno della tua paghetta per 
comprarmi un libro, l’ho fatto prima di te e nonostante 
quelli prima di te e non sarai certo tu, offrendomi uno 
o due corsi (non di più visti i costi), a rendermi migliore, 
non puoi arrivare come un deus ex machina e prenderti 
il merito dei sacrifici che da anni tutti noi docenti facciamo 
per difendere la nostra professionalità dai beceri attacchi 
di una politica ottusa e incompetente!

Non basterà questa meschina manovra elettorale per 
lavarti la coscienza e per cancellare il male che tu e 
i tuoi compari avete fatto alla scuola italiana…un 
mendicante non smette di essere tale quando gli 
viene offerto un piatto di minestra, io non mi sento 
gratificata né valorizzata dalla tua carità, io mi sento 
solo ulteriormente umiliata, derisa, oltraggiata da chi 
crede di comprarci con trenta denari, da chi ci ha ridotto 
in questo stato ai limiti dell’indigenza e ora ci tende la 
stessa mano che prima ci ha frugato nelle tasche!

Io non voglio la tua elemosina, io voglio, anzi pretendo
 solo ciò che mi spetta di diritto: gli arretrati di sei anni 
di contratto bloccato, gli scatti di anzianità negati, i 
compensi, le indennità, i rimborsi che ci sono stati tolti, 
la rispettabilità e il decoro sgretolati da un aziendalismo 
ignobile, la posizione sociale che il nostro lavoro merita.
Ti sembra che il totale di tutto questo faccia 500 euro?
La cultura non si mangia e un mutuo non si paga con i
libri, chiedi a quelli che hai sbattuto a migliaia di
chilometri dacasa come impiegheranno i tuoi 500 euro.
Pensi che andare a teatro o al museo possa risolvere 
i loro problemi di vitto, alloggio, spostamenti e 
organizzazione familiare?

Perché fra gli impieghi possibili della donazione non 
ci hai messo anche il casco per proteggerci dai 
calcinacci, la carta per le fotocopie, la benzina e 
le gomme della macchina o i pranzi fuori casa?
Non ci hai concesso nemmeno la dignitosa opzione 
di rinvio al mittente…..dovrò spenderli come vuoi tu 
ma io mi riservo almeno la libertà di prendermi una 
piccola soddisfazione: non arricchirò le agenzie 
formative pronte a piombarci addosso come avvoltoi, 
continuerò a formarmi come ho fatto finora perché 
me lo impone la mia professionalità e non tu, non 
comprerò il portatile come alcuni ds stanno già 
suggerendo al fine di usarlo per il registro elettronico 
(quello devi darmelo tu), non farò collette per comprare 
una LIM (quella devi darmela tu), né testi o strumenti 
utili al mio lavoro in classe (quelli devi darmeli tu) forse 
un po’ di teatro, cinema e musei come simbolico e 
terapeutico risarcimento dell’usura psico-fisica a cui 
quotidianamente mi sottopone un lavoro svilito, 
sottopagato, sottostimato svolto in ambienti 
insalubri, decadenti e privi di tutto tranne che 
di squallore.

Autoesaltandoti come sempre hai pubblicato sul 
tuo profilo facebook forse l’unica lettera adulatoria e 
colma di ingenua gratitudine che hai trovato fra le 
migliaia che ho letto in giro….come si fa a credere che 
dietro il tuo nobile gesto ci sia un reale interesse per 
la scuola e non l’ennesima squallida, sfacciata manovra 
propagandistica atta a coprire di fumo la triste e 
prosaica realtà di anni di vuote promesse, tagli 
indiscriminati e ingiustizie senza ritegno?

Grazie Renzi, apprezzo il pensiero, ma crederò ai 
tuoi proclami solo quando entrerò in una scuola 
attrezzata e dignitosa, dove ogni alunno potrà 
avere lo spazio vitale, l’attenzione e le cure che 
merita, dove ogni disabile avrà un insegnante che 
lo segue a tempo pieno e tutti gli aiuti e strumenti 
necessari, dove potrò svolgere serenamente il mio 
lavoro in un clima cooperativo e stimolante, dove il 
lavoro di ognuno sarà incentivato e valorizzato e il 
dirigente sarà al nostro fianco per il bene comune….

Non ci hai ancora comprati sai, temo che non te 
la caverai con i tuoi trenta denari, ciò che dovete 
ancora rendere alla scuola è molto, molto di più."

Antonella Currò 



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