Era terribile.
Tra una settimana avrebbe dovuto presiedere il congresso dei Centri di Terapia del Benessere, e non era pronto.
Proprio a lui quest'anno era stata affidata la relazione più importante: "Defecazione e libertà".
Sulla scelta del titolo c'erano state accese discussioni a causa della necessità, non da tutti riconosciuta, di dare tanto rilievo ad un termine quantomeno inelegante.
Il target di riferimento era costituito da dame e signori di una classe sociale che faceva dello stile esteriore una scelta di vita, dicevano alcuni.
Altri invece si erano incaponiti su quel termine facendone una bandiera dei Centri.
Quel riferimento alla libertà poi...
La sua designazione come relatore rappresentava chiaramente una premessa di futuri benefici per la carriera ma soprattutto un implicito avallo dei suoi metodi.
Metodi che nel corso degli anni avevano destato più di un dissenso da parte di autorevoli colleghi.
Di un vecchio proverbio apparentemente insulso aveva fatto il suo motto: "Chi la dura la vince", non esiste disturbo che non possa essere vinto. E un altro caposaldo del suo pensiero era che ogni disturbo o malattia fosse riconducibile alla riluttanza a cedere i prodotti delle proprie viscere.
Era fiero del carisma grazie a cui convinceva i pazienti a liberarsi, anche se i suoi detrattori mormoravano riguardo ad atteggiamenti autoritari, se non autentiche costrizioni.
Ad ogni modo quest'anno non si sentiva pronto. Non un'idea brillante, nulla.
Ma quello che più lo impensieriva era l'aver notato una certa tendenza, nelle ultime settimane, a gonfiarsi.
Aveva tentato, diciamolo pure inutilmente, di ricorrere all'autoanalisi: era forse preda di un'inconscia identificazione con i suoi pazienti?
Naturalmente aveva subito rifiutato l'ipotesi di ricorrere alle diete nauseabonde e agli estenuanti clisteri che era solito prescrivere ad essi.
Una notte gli era tornato alla mente un paziente riottoso che aveva rifiutato di sottoporsi ad una pratica che considerava umiliante.
Lui allora, il carismatico Direttore che aveva liberato gli intestini di centinaia di stitici, gli aveva profetizzato un cancro all'intestino.
E costui, a sua volta, gli aveva augurato di riempirsi la pancia con le montagne di m....che costringeva i suoi pazienti ad espellere insieme ad una non indifferente quantità del loro denaro.
E ora la sua pancia cresceva...