mercoledì 14 agosto 2024

Che fretta!

  Entrò in bagno e controllò la pettinatura, se pioveva era fritta, inutili le due ore dal parrucchiere.
 Controllò l'orologio, ancora mezz'ora.
 Un colpo di pettine alla frangia, uhm meglio prima.
 In cucina a prepararsi un caffè, no avrebbe dovuto rilavarsi i denti, prese una pasticca per profumare l'alito.
 Di nuovo in bagno, ma non l'aveva già fatta?
 Prese un giornale, lo buttò sulla poltrona, non riusciva proprio...
 Davanti allo specchio, camicetta troppo scollata? gonna troppo corta?
 Basta, erano giorni che faceva e disfaceva il look.
 Guardò l'orologio, aiuto, quasi quasi faceva tardi.
 Infilò le scarpe con le zeppe altissime, prese la borsetta; la chiave la chiave dov'era finita?
 Ah eccola, sospiro di sollievo. Chiuse la porta.
 Uffa, l'ascensore non era al piano, sbrigarsi sbrigarsi, cominciò a scendere a piedi, ahhhhhhhhh!
 Culo a terra e slogatura.

 

tinas48





Bassano in Teverina

 


 



lunedì 12 agosto 2024

Signora Forrester

  "Sono stanca di questa vita", disse la signora Forrester con un ghigno. "Sono stufa stufa stufa".
Il marito l'ascoltava a capo chino, in quei momenti pensava sempre che intervenire avrebbe provocato un'esplosione peggiorando le cose.

  Non capiva che era proprio quel suo comportamento che irritava all'impossibile sua moglie; o almeno lei lo credeva. Sotto sotto sapeva che il marito aveva ragione , e che un suo intervento sarebbe servito solo a dare la stura ad altre recriminazioni.

  Ad ogni modo l'indomani si sarebbe pentita di tutto, delle esagerazioni come delle cose che non era riuscita a dire. Non arrivavano mai a nulla di conclusivo. Questo era proprio insopportabile, ma forse erano fatti così, e in fondo la situazione...

 

tinas48




domenica 11 agosto 2024

giovedì 11 luglio 2024

Cappuccetto rosso?

  C'era una volta una bella bambina che aveva un cappuccetto rosso.
Glielo aveva cucito la mamma perché non voleva che prendesse freddo.
  Perché avesse scelto quel colore così vistoso, era un mistero: forse un inconscio desiderio infantile di farsi notare, frustrato durante la sua infanzia e tardivamente proiettato sulla figlioletta, peraltro abbastanza racchia, e che così vedeva la sua bruttezza messa in ulteriore risalto...

tinas48




domenica 23 giugno 2024

Vasanello...





sabato 4 maggio 2024

dal diario di Eva...

 

Caro diario, stamattina mi sono alzata presto: è il mio primo giorno di vita.
Accanto a me ho trovato un tipo strano abbastanza muscoloso e con un misterioso prolungamento tra le gambe.
Stava tutto rannicchiato in posizione fetale ed emetteva incomprensibili lamenti: "la mia costola, la mia costola..."
E' da parecchio che rompe.
Ad un certo punto stanotte mi ero avvicinata a lui per pregarlo di urlare più piano, ma deve aver frainteso.
Mi ha consigliato di tenermi a distanza, e strillava che era solo colpa mia se si trovava in quelle condizioni. Boh!
Stamattina voglio fare un bel giretto e guardarmi un po' intorno. Chissà se trovo altri tipi strani.

2° giorno
Caro diario, non mi crederai, ma mi sembra di vivere in un reality!
Non avevo fatto tre passi fuori dalla caverna, che incontro un tipo con una lunga barba bianca:"ciao Eva", mi fa, "dov'è Adamo?"
"Ma di che sta parlando?", rispondo io."E chi sono questi due?"
Con gli occhi come due lampeggianti e la voce impostata mi risponde:"Io sono il Creatore, e ho deciso che voi due darete origine all'umanità."
Non ho fatto in tempo a dire una parola che è sparito risucchiato da una nuvola.

3° giorno
Caro diario, non sai cos'è successo ieri dopo la passeggiata.
Sono tornata a casa, pardon, alla caverna, e ho ritrovato Adamo (ma che nome è?) che girava di qua e di là non sapendo cosa fare e ogni tanto si appoggiava a una parete.
Mi ha detto che il dolore al fianco c'era ancora però...c'era un modo per farlo passare.
Insomma caro diario, prima un massaggino, e poi abbiamo deciso di saggiare il funzionamento dell'hardware. Fichissimo! Abbiamo proprio familiarizzato. Pensavo: ma questo è un paradiso terrestre!
Più tardi siamo usciti a prendere una boccata d'aria. Fatti due passi, un fulmine è atterrato davanti a noi e si è materializzato il vecchio.
Sfoderando un'ideologia del cazzo, ci ha condannati a vivere nella sofferenza a causa di una scopata stupenda.

Cosa c'è dietro? Abbiamo tutti i secoli per scoprirlo.

tinas48






mercoledì 1 maggio 2024

Roma...




lunedì 29 aprile 2024

Quattro raccontini su un piatto di pasta... (e sì ora tutti e quattro)

 

Difficilmente potreste immaginare un piatto di pasta più ricco, condito, colorato e appetitoso di quello che mi preparò sua madre, una domenica che andai a trovare Luana.
Se fossi stato appena un po' più furbo, avrei dovuto sospettare che ero già sotto tiro.
Ma come avrei potuto resistere all'assalto di quella vedova molto in carne, appena un po' disfatta, e di una ragazzetta in jeans aderentissimi maglietta scollata e pancino scoperto?
Mentre rispondevo non so più a quale domanda, una mano spuntò dietro le mie spalle; mi girai di scatto: era Luana che, sorridendo, mi metteva davanti il piatto.
Il profumo del ragù m'invase, mai vista una simile abbondanza di carne macinata ben rosolata; in cima in cima tocchetti di melanzane fritte ricoperte di sugo e parmigiano...e una fame! Era dalla sera prima che non mangiavo...

Mi colse un senso di vertigine. 


Per quanto mi sforzassi di non farci caso, quella sera il minestrone di mia nonna era più indigesto che mai.
"Non ti piace il minestrone della nonnina? L'ho fatto per te, per il mio nipote preferito". 
Quando attaccava la solita solfa, diventava ancora più difficile ingerire l'immonda brodazza:
una fanghiglia nauseante che puzzava di grasso rancido.
Mi tornava alla mente la pastasciutta che mi preparava Teresa, la compagna di mio padre,
quando andavo a passare le vacanze estive da loro. Durante l'anno scolastico abitavo dalla
nonna.
La pastasciutta Teresa me la preparava molto spesso, in qualche occasione anche due volte al
giorno, eppure era sempre diversa.
La "paesanotta" infatti, definizione della nonna, ci metteva l'arte oltre che tutti gli ortaggi che
le venivano in mente: carciofi, asparagi, melanzane, zucchine, peperoni; a volte aggiungeva
carne o pesce, e rifiniva il tutto con sughetti prelibati con o senza pomodoro, secondo l'estro
del momento.
Secondo me la gente che non sa cucinare...non voglio dire che sia cattiva, ma insomma...

 

Poiché quella sera fece buio presto, e per giunta cominciava a piovigginare, mi affrettai al bar più vicino.
I proprietari, oltre a cappuccini e toasts, preparavano a richiesta alcuni semplici piatti.
Mi accomodai ad un tavolino e chiesi al cameriere un piatto di spaghetti al pomodoro.
Ero molto stanco, volevo solo buttar giù qualcosa e poi andarmene a letto, non mi aspettavo molto da quella cena improvvisata.
Distratto, guardavo la strada oltre la vetrina. Quando mi voltai vidi davanti a me una ragazzina sorridente con un vassoio.
Mi porse il piatto con gli spaghetti. Né troppi né pochi, al dente, un sughetto fresco e poco elaborato con i pomodorini ancora interi, un leggero profumo di aglio e basilico. Inoltre, due fettine di mozzarella candida su un lato del piatto.
Prima non mi era sembrato di avere così fame.
Mi buttai sulla pasta e la ragazzina non smise un attimo di guardarmi. Alla fine mi chiese se desideravo qualche altra cosa e, al mio diniego, mi portò il conto.
Fui sorpreso, un piatto di pasta e un bicchiere di vino, anche tenendo conto del coperto, non potevano costare cento euro, quasi duecentomila delle vecchie lire.
Ero imbarazzato, la ragazzina era così gentile... Comunque, era veramente troppo, trovai la forza di protestare.
La ragazza mi guardò in un modo strano, sembrava una vipera; mi aspettavo che da un momento all'altro le sue pupille si trasformassero in due fessure nere.
Mi strattonò per la giacca, mi costrinse ad alzarmi, e mi trascinò in strada.
Prima di chiudere la porta mi urlò addosso:"morto di fame"!

 

Che sarei finito a fare il pulicessi, non lo avrei mai immaginato.
Io, professore di filosofia in pensione, ridotto peggio di un drogato, a mendicare il cibo alla mensa della Caritas.
E se ci penso bene proprio un drogato sono: se vedo una qualunque cosa da mangiare, anche se sono già pieno, non posso fermarmi, devo ingoiarla.
Sì, ingoiarla, perché di questo si tratta; assaggiare i cibi, centellinare il vino, non sono cose per me.
Io vado per le spicce, e in due o tre bocconi metto al riparo il cibo nel mio stomaco.
Per la pastasciutta poi ho una passione particolare, e Giulia l'aveva capito. L'avevo incontrata in un ristorante a cinque stelle, dove faceva la cuoca.
Quel giorno, sedevo malinconico non so più per quale ragione.
Lei si presentò con un vassoio: un trionfo di gamberoni, contornati da un anello di spaghetti; da quei serpentelli dorati s'innalzava un profumo di Vernaccia da far perdere i sensi.
La portai via la sera stessa: furono sei mesi di felicità, pastasciutta a pranzo e cena; penne, zite, vermicelli, cannolicchi, spaghettini, orecchiette, fettuccine, gnocchetti, stringozzi. Per non parlare dei condimenti...
Ora se n'è andata coi miei risparmi. L'avreste mai detto?

 

 



lunedì 15 aprile 2024

Orte...











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