Durante l'ultima trasmissione di Anno zero, Michele Santoro ha dato voce ad alcune critiche nei riguardi della Protezione Civile.
Ciò gli ha provocato ammonimenti ufficiali da parte della dirigenza Rai e la sospensione per 6 mesi del vignettista Vauro che, proprio con le sue vignette, riassumeva il senso della trasmissione.
Non erano state criticate le persone concretamente e meritoriamente impegnate nell'aiuto alla popolazione.
Erano stati criticati i vertici della Protezione Civile, che avevano trascurato i molti allarmi lanciati da semplici cittadini e da alcune autorità locali.
Qual era il motivo degli allarmi?
L'Abruzzo è zona ad alto rischio sismico, e già dal dicembre scorso, le scosse di terremoto si erano succedute con frequenza.
Era possibile, se non prevedere dove e quando con precisione, valutare l'ipotesi che si potesse arrivare ad un culmine pericoloso, almeno nelle zone dove le scosse erano già avvenute.
Avvertire la popolazione avrebbe certamente creato allarme, ma di fronte al rischio di perdita di vite umane, che fai non agisci?
E invece, in un paese sismico come il nostro, non c'è nessun piano di allertamento e di evacuazione delle popolazioni.
A meno che si voglia riferirsi al piano per aumentare la cubatura delle case, in cui prima del terremoto in Abruzzo, era contenuta una norma che prevedeva procedure semplificate per le costruzioni in zone sismiche!!!
Mi sembra lo stesso criterio usato nel progettare il lunghissimo ponte a campata unica sullo stretto di Messina, che verrebbe a poggiare su una faglia sismica!!!
Certo che l'Italia è proprio speciale.
L'unica piccola cosa positiva in questa storia tragica, è stata la caduta della maschera di democratico dalla faccia di Gianfranco Fini. Non gli sono piaciute le critiche di Anno zero, il servizio pubblico deve solo innalzare peana al comportamento del governo, come nel non mai dimenticato ventennio.
P.S.
Sono venuta a conoscenza che le autorità prefettizie, a mezzanotte del giorno del terremoto, ordinarono a se stesse e ai funzionari presenti, di evacuare l'edificio, evitando però di avvertire la polazione.
Di modo che, quando il sisma vero e proprio entrò in azione alle 3 e mezzo, 300 concittadini rimasero sotto le macerie delle abitazioni.
Ciò gli ha provocato ammonimenti ufficiali da parte della dirigenza Rai e la sospensione per 6 mesi del vignettista Vauro che, proprio con le sue vignette, riassumeva il senso della trasmissione.
Non erano state criticate le persone concretamente e meritoriamente impegnate nell'aiuto alla popolazione.
Erano stati criticati i vertici della Protezione Civile, che avevano trascurato i molti allarmi lanciati da semplici cittadini e da alcune autorità locali.
Qual era il motivo degli allarmi?
L'Abruzzo è zona ad alto rischio sismico, e già dal dicembre scorso, le scosse di terremoto si erano succedute con frequenza.
Era possibile, se non prevedere dove e quando con precisione, valutare l'ipotesi che si potesse arrivare ad un culmine pericoloso, almeno nelle zone dove le scosse erano già avvenute.
Avvertire la popolazione avrebbe certamente creato allarme, ma di fronte al rischio di perdita di vite umane, che fai non agisci?
E invece, in un paese sismico come il nostro, non c'è nessun piano di allertamento e di evacuazione delle popolazioni.
A meno che si voglia riferirsi al piano per aumentare la cubatura delle case, in cui prima del terremoto in Abruzzo, era contenuta una norma che prevedeva procedure semplificate per le costruzioni in zone sismiche!!!
Mi sembra lo stesso criterio usato nel progettare il lunghissimo ponte a campata unica sullo stretto di Messina, che verrebbe a poggiare su una faglia sismica!!!
Certo che l'Italia è proprio speciale.
L'unica piccola cosa positiva in questa storia tragica, è stata la caduta della maschera di democratico dalla faccia di Gianfranco Fini. Non gli sono piaciute le critiche di Anno zero, il servizio pubblico deve solo innalzare peana al comportamento del governo, come nel non mai dimenticato ventennio.
P.S.
Sono venuta a conoscenza che le autorità prefettizie, a mezzanotte del giorno del terremoto, ordinarono a se stesse e ai funzionari presenti, di evacuare l'edificio, evitando però di avvertire la polazione.
Di modo che, quando il sisma vero e proprio entrò in azione alle 3 e mezzo, 300 concittadini rimasero sotto le macerie delle abitazioni.
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