Il mese scorso vi ho parlato di un film di Paolo Sorrentino: Le conseguenze dell'amore. Un film che mi era piaciuto e che mi aveva colpito.
Anni fa avevo visto Il divo, sulla storia di Andreotti. Non mi aveva completamente soddisfatto.
Qualche settimana fa, a casa di amici, ho visto il suo ultimo film This must be the place, molto osannato sui giornali, e premiato al botteghino da una grande affluenza di spettatori.
Devo dire che il supporto su cui era registrato il film non era perfetto, e questo può aver influito sulla ricezione del film ma... non ho veramente capito tutto l'entusiasmo con cui è stato accolta quest'ultima opera di Sorrentino.
E' la storia di un uomo che non si è mai sentito amato dal proprio padre, il quale non accettava il fatto che andasse in giro con i capelli lunghi e cotonati e col viso pesantemente truccato.
Tuttavia il ragazzo di un tempo ha avuto successo nella vita, come componente di una famosa band musicale.
Nel momento in cui si svolge il film è felicemente sposato con una donna che fa il pompiere! e si lamenta di essere depresso.
La moglie gli risponde che non di depressione si tratta ma di noia, altrimenti non farebbe l'amore in modo così entusiasmante, con una donna con cui è sposato da 30 anni.
Un giorno arriva la notizia che suo padre è morto e che gli ha lasciato il compito di vendicare le umiliazioni subite da un sorvegliante aguzzino, durante il periodo passato in un campo di concentramento.
Lui accetta la missione, e anche il rischio di non tornare più a casa dove c'è sua moglie e tanti amici, perché ci viene fatto capire che è disposto ad uccidere l'aguzzino. E tutto questo perché? Per noia? Per riscattarsi col padre ormai morto?
L'accompagnerà in questa missione un esperto in ricerche di criminali nazisti, col suo aiuto rintraccerà l'aguzzino, ma si limiterà ad umiliarlo invece che ucciderlo.
Torna quindi a casa, ormai ha risolto i suoi problemi, infatti non si trucca più e si è tagliato i capelli.
Commento: la prima parte è di una noia pazzesca e la figura del protagonista mi sembra poco coerente.
Anni fa avevo visto Il divo, sulla storia di Andreotti. Non mi aveva completamente soddisfatto.
Qualche settimana fa, a casa di amici, ho visto il suo ultimo film This must be the place, molto osannato sui giornali, e premiato al botteghino da una grande affluenza di spettatori.
Devo dire che il supporto su cui era registrato il film non era perfetto, e questo può aver influito sulla ricezione del film ma... non ho veramente capito tutto l'entusiasmo con cui è stato accolta quest'ultima opera di Sorrentino.
E' la storia di un uomo che non si è mai sentito amato dal proprio padre, il quale non accettava il fatto che andasse in giro con i capelli lunghi e cotonati e col viso pesantemente truccato.
Tuttavia il ragazzo di un tempo ha avuto successo nella vita, come componente di una famosa band musicale.
Nel momento in cui si svolge il film è felicemente sposato con una donna che fa il pompiere! e si lamenta di essere depresso.
La moglie gli risponde che non di depressione si tratta ma di noia, altrimenti non farebbe l'amore in modo così entusiasmante, con una donna con cui è sposato da 30 anni.
Un giorno arriva la notizia che suo padre è morto e che gli ha lasciato il compito di vendicare le umiliazioni subite da un sorvegliante aguzzino, durante il periodo passato in un campo di concentramento.
Lui accetta la missione, e anche il rischio di non tornare più a casa dove c'è sua moglie e tanti amici, perché ci viene fatto capire che è disposto ad uccidere l'aguzzino. E tutto questo perché? Per noia? Per riscattarsi col padre ormai morto?
L'accompagnerà in questa missione un esperto in ricerche di criminali nazisti, col suo aiuto rintraccerà l'aguzzino, ma si limiterà ad umiliarlo invece che ucciderlo.
Torna quindi a casa, ormai ha risolto i suoi problemi, infatti non si trucca più e si è tagliato i capelli.
Commento: la prima parte è di una noia pazzesca e la figura del protagonista mi sembra poco coerente.
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