Mi è piaciuta quella che è stata chiamata la provocazione di Ingroia.
Di fronte agli evidenti tentativi di Napolitano di porre paletti alle indagini della Procura di Palermo sulla trattativa Stato-mafia, ha detto : ma c'è un segreto di Stato da rispettare? Ditecelo. Ma se non c'è, lasciateci lavorare.
Un'uscita paradossale, è chiaro, perché di fronte ad un'indagine su una trattativa Stato- mafia, non ci dovrebbero essere segreti di Stato o decennali manovre dilatorie che nascondano la verità ai cittadini.
Lo stesso Presidente della Repubblica, da parte sua, volendosi mostrare amante della verità, invece che far ricorso a presunte prerogative istituzionali, come se si trovasse di fronte ad un delitto di lesa maestà, avrebbe dovuto dire: ma prego, esaminate pure anche ciò che mi riguarda, sarò lieto di contribuire al vostro lavoro.
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