venerdì 30 settembre 2011

Elisabeth Badinter: femminista e filosofa


Elisabeth Badinter
è una filosofa e femminista francese molto nota.
E' moglie di un famoso
ministro della Giustizia, che riuscì a far abolire la pena di morte in Francia.

E' l'erede di un'importantissima agenzia pubblicitaria. Questo ha attirato sul suo capo accuse di pubblicità sessista e quindi di supposta incoerenza con le sue teorie.

In qualche ristretto circolo ha acceso molte polemiche in Italia l'uscita del suo libro Mamme cattivissime, traduzione titaliana di Le conflit. La femme et la mère, per i tipi dell'editore Corbaccio.

Cosa dice di tanto terribile la Badinter ? Innanzitutto dice che uomini e donne sono uguali, non esiste differenza.
Questo non significa che la Badinter neghi le differenze sessuali (anche se, bisogna ricordarlo, sia uomini che donne posseggono entrambi gli organi sessuali), vuol solo affermare che le differenze tra i due sessi sono esclusivamente dovute ai rapporti sociali di un determinato periodo storico.

Afferma inoltre la Badinter che l'istinto materno non esiste.
Perché ci tiene tanto a precisarlo? Perché vuol rispondere alla deriva di gran parte del femminismo americano che identifica la donna quasi esclusivamente col suo compito di madre.
Secondo questi movimenti l'istinto materno è natura, voler uscire dal compito esclusivo di cura dei figli è praticamente una colpa.
Di conseguenza: allattamento esclusivamente al seno per 2 anni, presenza continua presso i figli, niente baby sitter, e quindi impossibilità di dedicarsi al lavoro o ad altre opzioni in contemporanea con l'accudimento dei figli.

La Badinter fa notare che concepire il ruolo materno in questo modo diventa una trappola per la donna: significa rinunciare a qualsiasi altra aspirazione legata alla propria identità di persona.
Questo ha tra l'altro portato alla nascita di un nuovo tipo di donna: quella che non vuole avere figli, perché non vuol essere condizionata nelle sue scelte, e perché pensa che non ha bisogno di procreare per sentirsi realizzata.

L'ideologia del: vivete in pieno l'istinto materno, quanto è bello isolarsi dai problemi del mondo esterno e viversi questo rapporto fusionale con i figli, sottolinea la Badinter, è molto funzionale ad una certa concezione dei rapporti lavorativi, in cui i ruoli di responsabilità sono riservati ai maschi.
E' un mezzo con cui una parte dell'umanità continua a prevaricare sull'altra.

Proprio la difficoltà di conciliare le due cose: il lavoro con la gravidanza e l'accudimento dei figli, ha portato ad una significativa riduzione del numero delle nascite in Europa.
L'unica nazione in cui questa riduzione è stata meno forte, è la Francia.

Perché, si chiede la Badinter? E risponde che le donne francesi non hanno inteso rinunciare al lavoro, e non hanno accettato certi diktat pedagogici.
Quindi si sono concesse la scelta tra allattamento al seno o artificiale, asilo nido, baby sitter, ecc.

E questo grazie al fatto che lo Stato francese finora ha fornito tutti gli aiuti alla maternità, tra cui il facile accesso agli asili nido.

Dice la Badinter che le mamme delle donne francesi di oggi, hanno passato alle figlie gli insegnamenti di Simone De Beauvoir: non rinunciate ai vostri sogni e alla vostra indipendenza economica.
Questo, insieme all'aiuto dello Stato, ha permesso molti progressi nella condizione delle donne.
Quello che resta da fare, va fatto nel privato. Ancora oggi, pur lavorando entrambi i coniugi, le cure dei figli e della casa sono in maggior misura svolte dalle donne.


Una proposta personale: con la messa al mondo dei figli, le donne rendono un servizio a tutta la comunità.
Invece che licenziarle, per non sobbarcarsi i costi dei necessari periodi di permesso dal lavoro, le donne andrebbero premiate. Anzi, avanzo una proposta: dal momento che la donna già fa fronte a 9 mesi di gravidanza, mi sembrerebbe molto auspicabile che per alcuni mesi dopo il parto, fosse l'uomo a restare a casa e prendersi cura della prole.

Un altro elemento dell'ideologia maternalista- naturalista del femminismo americano attuale, che Badinter giudica inaccettabile è il: donna tu partorirai con dolore.

Ricordo che alcuni anni fa il ministro Livia Turco tentò di introdurre in Italia una norma perché la pratica dell'epidurale fosse resa possibile a tutte le donne che ne facessero richiesta. Ma tuttora credo che questo sia possibile solo in pochi Ospedali.
Ritengo questa situazione francamente intollerabile, rende il parto una tortura.

In conclusione, dice la Badinter: la donna deve liberarsi da questi legacci, donna e uomo non sono nemici tra di loro, la liberazione della donna favorirà un rapporto felice tra i due membri della coppia.

Un ultimo appunto: la Badinter riconosce il suo debito intellettuale nei confronti di Simone de Beauvoir, che agli albori del '68 aveva già capito tutto.



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