Il Presidente della Repubblica è stato pizzicato durante un'intercettazione a parlare con Mancino, indagato nella trattativa Stato-mafia.
Robetta da niente sapete, quella trattativa in cui si dice che i politici abbiano barattato la loro salvezza, con la morte dei magistrati coraggiosi Falcone e Borsellino.
Napolitano pretendeva che l'opinione pubblica non fosse messa a conoscenza del fatto che aveva accettato di parlare al telefono con Mancino, e di aiutarlo, creando ostacoli alla Procura di Palermo che voleva mettere a confronto Mancino con Martelli.
(I maligni dicono anche che la telefonata sia stata una furbata di Mancino, sicuro di essere intercettato, proprio per coinvolgere il capo dello Stato nel suo caso.)
Che impressione ha tratto l'opinione pubblica da questa storia?
Che Napolitano si comporti come il Re Sole: a lui tutto è concesso e tutto quello che fa è giusto; che a noi non si vogliano far conoscere certe improvvide (un eufemismo) iniziative, e che i politici di destra e di sinistra sono tutti uguali.
Questa è la conclusione di qualsiasi chiacchierata tra cittadini su come vanno le cose in Italia.
Ho letto ieri che il consulente Giuridico di Napolitano, coinvolto nella telefonata, è morto per un infarto. Me ne dispiaccio, ma Napolitano ha fatto l'ennesima brutta figura, attribuendo la causa di questa morte ai giornalisti sciacalli.
Sarebbe stato veramente il caso di tacere.
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