sabato 1 marzo 2014

Beneficienza e Compagnia delle Opere

Mi è capitato alcune volte, mentre facevo la spesa davanti ad un supermercato Coop, di essere fermata da volontari che mi chiedevano di riempire una busta di plastica di alimenti non deteriorabili, per aiutare persone in difficoltà.
Mi sembrava una buona cosa: questi volontari aiutavano noi consumatori a dare un piccolo contributo a chi ne aveva bisogno, in un modo semplice e facile. 

L'anno scorso ho chiesto quale fosse l'associazione che gestiva questo servizio e mi è stato risposto che era la Caritas, fornendomi anche un volantino.
Una volta arrivata a casa ho letto in cima al suddetto volantino che chi gestiva la cosa era invece la Compagnia delle Opere.
Il nome non mi risultava nuovo, e infatti una volta iniziata una ricerca su Internet è risultato che la Compagnia delle Opere è una diretta emanazione, nonché  braccio operativo di Comunione e Liberazione.

Non mi sono sorpresa che si appoggiassero alla Coop, da quando ascoltai Bersani affermare che gli piaceva cooperare con Comunione e Liberazione.
Ma non mi è per niente piaciuto che per ben 2 volte, dietro mia esplicita domanda, i volontari di cui sopra negassero con forza di collaborare con Comunione e Liberazione.

Ora, non mi sembra una bella cosa andare a chiedere di far beneficienza, nascondendo a nome di chi viene fatta questa richiesta, per poi distribuire il frutto della raccolta a loro nome.
Inoltre, non avendo io alcuna simpatia o stima per Comunione e Liberazione, mi sarei rifiutata di collaborare con loro.
 
Su Internet ho trovato anche gli echi di una polemica di qualche tempo fa, per un'analoga scoperta da parte di Wu Ming:

wumingfoundation-anoilacompagniadelleoperenonpiace
 
  







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