Quasi per caso, mi sono trovata in mano "Due fiabe" di Roald Dahl.
Poche pagine che si leggono in pochi minuti.
La scenografia delle due fiabe è quella classica che abbiamo imparato a conoscere da Perrault e compagni (peraltro è ormai noto che per molte di esse gli autori si sono ispirati a "Lu cunto del li cunti", ossia il Pentamerone del '600 di Giambattista Basile).
Entrambe le fiabe sono costruite allo stesso modo:
c'è un re, rimasto vedovo, che ha come erede una figlia che a tempo debito prenderà il suo posto.
Nella prima fiaba troviamo un re che guarda oltre le apparenze, sa giudicare il valore delle persone, e non ama i lecchini di corte.
Prende in mano la situazione che si è andata creando, e la guida fino alla conclusione voluta, e cioè ad una scelta di vita anticonvenzionale da parte della figlia.
Nella seconda fiaba è meno evidente il percorso seguito dal re, per risolvere una situazione molto problematica.
Si arriverà ad uno scioglimento traumatizzante che ci farà dire: questo racconto è alla maniera di Roald Dahl! Buona lettura
lunedì 4 maggio 2015
Letture: Due fiabe, di Roald Dahl
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Nessun commento :
Posta un commento