Oggi è 8 marzo, come ogni anno festa delle donne.
Non dovrebbe esserci una festa della donna. Il fatto che ci sia, indica che molto non va ancora come dovrebbe.
Mi riferisco ovviamente ai molti casi di femminicidio, che fanno riferimento non solo al dato culturale (si fa per dire) della sopravvivenza della leggenda di un'inferiorità femminile, ma alla delicatezza emotiva di molti giovani della nostra epoca, che riescono a sopportare un rapporto di coppia solo se possono pensare che la compagna sia un loro possesso.
Possesso che dovrebbe rendere inimmaginabili delle istanze critiche nei loro confronti.
Pensando all'8 marzo, mi vengono in mente ancora le ineguaglianze riguardo alla possibilità delle donne di raggiungere posizioni di alta responsabilità, nonostante un'adeguata preparazione; cosa che ha indotto molte di noi, pur storcendo moltissimo il naso, ad accettare l'idea delle quote rosa.
Un paio di giorni fa mi ha colpito molto il fatto che Hamas, a Gaza abbia proibito alle donne di partecipare alla maratona annuale, maratona i cui proventi erano utilizzati per finanziare le scuole per i bambini.
Di fronte a questo divieto, l'ONU si è sentito costretto a vietare la maratona.
Bisogna perciò lottare ancora molto per l'educazione culturale della popolazione maschile e femminile, perché tutti noi impariamo a rispettarci a vicenda, ma anche a non accettare prevaricazioni fisiche o emotive che siano.
E ora vi parlo di una mia idiosincrasia: mi secca quando assisto al tentativo di tutelare le donne, mettendo l'accento sull'ortografia al femminile: le personagge, la Presidenta, la Ministra.
Mi sembrerebbe più elegante considerare i termini Ministro, Presidente, personaggio, in termini di sostantivo neutro, adatto quindi a qualsiasi genere: maschile, femminile, transgender.
Che ne pensate?
venerdì 8 marzo 2013
8 marzo
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Dopo tutte le idiozie lette sui Social network riguardo questa Festa leggo un post che rispecchia ciò che penso! La festa delle donne..ma festa di cosa? Questa festa nasce dopo una disgrazia quindi forse sarebbe stato più opportuno chiamarlo "giorno di riflessione" , "giorno del ricordo", insomma tutto ma non festa! Ogni giorno e forse anke mentre sto scrivendo una donna viene maltrattata fisicamente o psicologicamente e la società ha il coraggio di chiamarla festa?!? Forse faccio un paragone azzardato ma è come se noi chiamassimo il giorno della memoria "festa degli Ebrei" dopo tutte le sofferenze subite! Qui non c'è proprio nulla da festeggiare! Ciao da un' ammiratrice di casa... ;) comunque per Auguri ma solo per tradizione!
RispondiEliminaConcordo pienamente
Eliminatinas