Stavolta vi propongo una poesia di Louise Labé (1524 - 1566), nota come "la belle cordière" per il mestiere del padre o del marito.
Osò scrivere sonetti in cui intrecciava amore idealizzato e modi di accesa sensualità.
Ve la propongo nella lingua originale, il francese,
e poi in una mia traduzione:
Baise m'encore, rebaise-moi et baise:
Donne m'en un de tes plus savoureux,
Donne m'en un de tes plus amoureux:
Je t'en rendrai quatre plus chauds que braise.
Las, te plains-tu? ça que ce mal j'apaise,
En t'en donnant dix autres doucereux.
Ainsi mêlant nos baisers tant heureux
Jouissons-nous l'un de l'autre à notre aise.
Lors double vie à chacun en suivra.
Chacun en soi et son ami vivra.
Permets m'Amour penser quelque folie:
Toujour suis mal, vivant discrètement,
Et ne me puis donner contentement,
Si hors de moi ne fais quelque aillie.
****
Baciami ancora, baciami e di nuovo baciami:
dammene uno dei tuoi più saporiti,
dammene uno dei tuoi più amorosi:
te ne rendero quattro più caldi della brace.
Ma che, ti lagni? Acqueterò il tuo male,
col dartene altri dieci dei più dolci.
Così scmbiandoci baci così allegri
godremo l'un dell'altro a piacer nostro.
E a ciascuno vita doppia ne verrà.
Ognuno in sé e nell'amato vivrà.
Lascia Amore ch'io pensi qualche follia:
Sempre sto male, vivendo chiusa in me,
e non posso trovare appagamento,
se fuor di me slanciarmi io non posso.
(traduzione di tinas48)
lunedì 13 aprile 2015
La poesia del lunedì
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