Mi colpisce anche se non mi sorprende, nell'attuale discussione sul Job's Act, il ruolo rilevante che ha assunto la contrapposizione tra lavoratori del pubblico e lavoratori del privato.
E' chiaro che il Job's Act si è risolto in una effettiva diminuzione delle tutele e dei diritti dei lavoratori del settore privato.
Per ora naturalmente, perché appena ne avranno l'occasione, i nostri non amati politici estenderanno la diminuzione delle tutele al settore pubblico.
E' un copione già visto: quando si vogliono abbassare le tutele e i diritti, si comincia a colpire una parte della platea dei lavoratori o delle persone coinvolte, e poi le si aizza contro quella parte che i diritti e le tutele ancora le possiede.
Per poi togliere i diritti anche a questi ultimi.
In questa linea, vedi anche la contrapposizione tra anziani che godono della pensione (anche se godono è una parola forte, data l'entità della stessa, e dato il fatto che spesso viene usata per aiutare figli e nipoti) e giovani che non trovano ancora un lavoro decente.
Quello che mi meraviglia sempre è che le persone cadano in questo sporco gioco, di farsi strumentalizzare gli uni contro gli altri.
Dovremmo invece unirci tutti perché i diritti conquistati nel passato con lunghe lotte non vengano tolti a coloro che ne usufruiscono, e vengano attribuiti anche a chi non ne gode ancora.
Ma di fronte alla corruzione di cui ogni giorno viene fuori un pezzo, e che è ancora più grande di quello che sospettavamo, che speranze abbiamo? Ci chiediamo in molti.
Quello che vediamo è che quantità enormi di denaro vengono distolte dai bisogni legittimi delle persone e usati per fini illegittimi, distorti. Vedi un post precedente:
Politici e mafiosi a Roma
Da cui si comprende che anche se le risorse non basterebbero per risolvere tutti i problemi, tanti però ce ne sarebbero se venissero sottratti alla corruzione.
lunedì 29 dicembre 2014
Lavoro e uguaglianza
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